16.8.14

Ricordi di me

Arriviamo a Birmingham all'ora di pranzo, con l'idea altrui che sarà una città bruttarella e cupa.
Ci hanno consigliato i canali e poi null'altro.
A quanto pare Birmingham ha più canali di Venezia, noi ne dobbiamo attraversare uno per arrivare in ostello e più che un canale sembra una fogna all'aria aperta, boh, poi cercheremo quelli belli.

 

Siamo su Livery Street, una zona di vecchi hangar e magazzini a due passi dal centro, nel Jewellery Quarter, ma ora urban decadence come quella che piace a me, e cartelli divertenti.

Amo i muri neri decadenti e il filo spinato 


Per il momento si va in ostello, a Birmingham facciamo una pausa dal couchsurfing, l'avevamo detto prima di partire e così è stato, nessuno poteva ospitarci causa cambio date all'ultimo minuto, ci prendiamo una pausa dalla gente e un po' di riposo.
Ci aspettiamo una camerata da 12, ma l'Hatters Hostel (stanza 218) e un po' strano, la nostra stanza è un lungo corridoio, e a destra e sinistra porte-persiane, che si aprono su altre stanzette da 4 letti, ognuno con la sua presa della corrente e lucetta, quelli di sopra hanno pure la tenda.

 

Le lenzuola sono fresche fresche di lavaggio, bianche, pulite.
Amo dormire in letti appena rifatti e così ci concediamo una bella siesta.

Poi si gira per questa città di cui non abbiamo letto quasi nulla, avevamo addirittura pensato di saltarla, ma da qui partiremo in blablacar domenica, e allora è tappa obbligata.


Birmingham a modo suo mi sorprende, se guardo al di là dei centri commerciali brulicanti di persone, entri in uno, esci dall'altro, prendi un ascensore, sali, scendi, destra, sinistra, sempre più facile perdersi.
A me interessa comprare solo dei dolcetti vegani, alcune vitamine e poco più, ignoro i negozi e fotografo altro, messaggi filosofici e sprazzi di bellezza.


 

Punto di scambio libri, che mi ricorda che devo leggere di più


Il primo giorno passa con una cena a base di cibo reduced del supermercato, verdure saltate in padella in scadenza accolte con tripudio dalle nostre pance, trucidate a colpi di biscotti, panini e cibo indiano. 


Si va a letto presto, dopo aver vagabondato a caso, temendo una notte tormentata da gridi di compagni di camerata ubriachi, e si dorme e si dorme, sotto un piumino candido come se fosse inverno.

Poi è di nuovo mattina, e so cosa voglio andare a vedere.
Il Birmingham Museum and Art Gallery, dove varie sale sono dedicate ai miei amati Preraffaelliti. Il museo è gratis e io corro da loro, c'è il divieto di foto e prendo nota dei nomi di alcune opere, Dante Gabriele Rossetti, John Everett Millais, Frederick Sandys, e in un lampo faccio un salto indietro di 20 anni e sono al liceo, sui libri di storia dell'arte. Ricordo come amavo girare per musei, andare a vedere mostre anche da sola. Non lo faccio più così spesso, e questo viaggio mi serve anche a questo, a fare una lista mentale delle cose di me che mi piacevano, e che ho dimenticato.

Nel museo ci sono tantissime altre cose, un'overdose di bellezza, di cultura, di dettagli, tutto gratis, alla portata di tutti, la cultura che accomuna le classi sociali, entri, giri, leggi, trovi il quadro che ti piace di più in assoluto, e ci sei dentro, in quella storia, fra quei monti ...




Monte Civetta from Lake Alleghe Elijah Walton

... e poi puoi andartene nella meravigliosa tearoom in fondo all'ultima sala, che è quasi un premio, bravo, i tuoi neuroni trepidano, oggi invece di andare da ZaraMangoH&M sei venuto qua, a sorprenderti, a sorridere, a pensare, a mettere in moto il cervello. Ora ti meriti un po' di riposo, una tazza di tè, una poltrona comoda, facce di gente sveglia, bellezza umana dopo quella artistica.



Girando e rigirando fra edifici maestosi e sconosciuti arriviamo fino al mercato.
Affamate entriamo per sbaglio nella sezione carne e pesce, oddio noncelafacciononcelafaccio, e infine, miracolo, troviamo la zona frutta e verdura, dove un chilo di susine e un cestino di fragole non costano il solito mutuo, e sono pure buone. Ma allora si può essere vegani sani anche da queste parti!


Sulla via del ritorno svoltiamo a sinistra invece che a destra, così, perché no, il brivido della batteria dell'ipad che ci guida quasi scarica, perché guardaaaa, quella è la biblioteca, e poi continuiamo di qua ...



... e infine eccoli, i canali, quelli belli. Trovati senza cercarli.

 

E c'è ancora tempo per immaginare come sarebbe, vivere in una barchetta, perché c'era un tempo che volevo fare il marinaio, un'altra di quelle cose di me che avevo dimenticato.

6 comments:

  1. Mi ha colpito quel quadro del Monte Civetta visto dal lago di Alleghe: e' un posto meraviglioso in cui sono stata e di cui ho un dolcissimo.ricordo.

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    1. In cantiere un post sui preraffaelliti ...

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  2. ohhh a saperlo ti dicevo d'andare a trovare la mia amica che si é trasferita li con la famiglia da piú di un mese!!! besos

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    1. Il nostro itinerario lo abbiamo deciso un po' last minute ...

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  3. Mi piace molto questo giro alternativo dell'Inghilterra. Ma cos'è la blablacar?

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