Viaggio nel tempo a ritroso perché non mi bastano i minuti rubati al sonno per scrivere tutto quello che vorrei. Lancio giornate nel vuoto della rete, acchiappatele voi se potete, io sono già a domani.
C'è stato un secondo giorno a Cardiff che mi sembra un secolo fa, che siamo uscite io, Margherita e il gps dell'ipad, ma siamo riuscite a perderci lo stesso. Vagavamo per il centro in direzione sbagliata quando ci ha fermato un poliziotto, che oltre ad averci indirizzato sulla retta via, ci ha pure consigliato di andare a Saint Fagans.
Io ho preso nota sull'ipad, che poi sennò me lo scordavo, e sapevo di averne letto sulle pagine stampate della guida, ma chissà perché non l'avevo asteriscato come cosa da vedere.
In mattinata abbiamo girato per il centro a caccia di asterischi
A sinistra del Castello di Cardiff eccoci all' Animal Wall, anche questo disegnato dall'architetto Burges per lo scozzese Marchese di Bute.
C'è William la foca, Priscilla il pellicano, Martha and Oscar la scimmie, Larry la lince e Romulo e Remo i leoni. L'orso dagli occhi DON'T blink (solo gli amanti di Doctor Who capiranno) non lo so come si chiama. Dopo la costruzione del muro nel 1931, l'autrice gallese Dorothy Howard Rowlands scrisse una serie di storie basate proprio sulle avventure notturne di questi animali.
Dopo i vagabondaggi in centro alla ricerca di cibo abbiamo infine deciso di seguire il consiglio del poliziotto, e approfittare della giornata di sole per andare a visitare St Fagans.
Si tratta di un immenso museo etnografico all'aria aperta, che comprende una serie di edifici che furono smontati pietra per pietra e portati qui, specchio delle vita rurale e successivamente industriale del Galles.
Ci sono case e fattorie, una chiesa, una scuola, granai, botteghe dei vari mestieri (conciatori, sarti, ...), negozi e magazzini, mulini, un centro sociale, un ufficio postale ecc.
(Lista completa qui: http://en.m.wikipedia.org/wiki/St_Fagans_National_History_Museum)
Il tutto completamente gratis, a disposizione dei cittadini e della famiglie, e delle scuole che ci portano in gita i bambini. Anche per noi è stata una gita d'istruzione, ci siamo godute il sole, la tranquillità, il gusto di perderci e scoprire un altro edificio ancora, e immaginare altre vite, altre storie.
Perse nel verde
La mano del diavolo ... E noi due siamo entrambe mancine ...
Controllo di ordine e pulizia superato? ... Insomma, siamo un po' hippy ...
Centro sociale (per i minatori)
Ufficio postale
I negozi ... Ma che belle le cose di latta!
E per non finire così, Nigel (il couchsurfer che ci ha ospitato) gentilissimo, ci ha preparato una cenetta crudivegana sanissima.
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