22.8.14

Sindrome di Stendhal

Liverpool è tante cose, ma quando i ricordi si affievoliranno per me Liverpool sarà tachicardia, confusione, capogiro, vertigini.
Sindrome di Stendhal.
Pensavo di essere preparata, in fondo in altri due musei ero corsa da loro, dai Preraffaelliti. 
Invece mi pulsa ancora la testa e mi viene un nodo in gola a scriverne ora, a distanza di giorni.

Leggo male la piantina, credo di dover attraversare due sale, passo una porta di vetro, ed eccoli.
Tutti insieme. Amici che non vedo da anni, Conoscenti con cui ho solo parlato e non ho mai visto di persona, Sconosciuti con cui sarà affinità immediata. Si stringono intorno a me e devo sedermi, mi gira la testa.

Mi incanto su questo quadro, purezza e silenzio.
Dante Gabriele Rossetti che dipinge il dolore muto di un altro Dante, Alighieri, in morte di Beatrice.
Osservo i dettagli e mi vengono le lacrime agli occhi.
La gente guarda me che guardo i quadri, e cerca di carpire le ragioni del mio malessere provocato dalle tele.


Distolgo lo sguardo, e trovo un altro amico.


Dovrei vedere il resto del museo, invece resto qui, a girare in tondo.



Echo and Narcisus, Waterhouse


Scopro questo quadro, e mi sorprende e disturba il titolo. Il castigo delle lussuriose, di Giovanni Segantini. Se non leggessi le spiegazioni, se non scavassi nella vita e nelle origini dell'autore, io non ci vedrei la sterilità di donne che abbandonano il loro ruolo sottomesso. Ci vedrei la sospensione nei sogni, l'amicizia fra donne, l'abbandono. Voi?


Mi soffermo davanti al Funerale di Shelley, ripenso - ancora una volta durante questo viaggio - a lui, a Keats, a Coleridge, a Wordsworth, a Blake. Poeti amici, legati a tantissimi miei ricordi. Alle mie passeggiate solitarie al cimitero acattolico di Roma, a quando mi sedevo davanti alla tomba sua e di Keats, e scrivevo, pensavo, ascoltavo il frastuono delle cicale.
A quando aprivo l'antologia, per il gusto di leggere una poesia.

Esco dalla sala, cerco bellezza altrove, ce n'è ma non ce la faccio, torno sui miei passi, la mia sala è una calamita, mi siedo di nuovo. Respiro, catturo altri dettagli, ricordo.

 

Avevo scordato il valore dell'arte nella mia vita, di quando organizzavo viaggi ed escursioni coi risparmi di studentessa, solo per andare a vedere una mostra di Fuseli in pieno inverno a Parma, ed ecco che un suo quadro me lo ricorda.


Avevo scordato quando mi sedevo davanti a una statua e disegnavo, cercando l'angolo, il dettaglio, la piega di un vestito, un collo piegato, un braccio che sorregge, una mano che stringe.

 


Ecco, allora uscite, cercate un museo, trovate il vostro quadro, sedetevi, e ricordate mondi passati o immaginate vite possibili.

(Peccato non siano gratis in tutto il mondo come nel Regno Unito, tutta questa bellezza - e tanto tanto tanto altro - la trovate alla Walker Art Gallery http://www.liverpoolmuseums.org.uk/walker/ )






2 comments:

  1. L'arte e' essenziale per la vita di un individuo. Non mi piacciono i Pre Raffaelliti, ma adoro Segantini. Aspettiamo altra bellezza!

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    1. Infatti a Murcia ciò che più mi manca sono i musei!

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