6.8.14

Croeso i Gymru

Ed eccoci qua, nuovo Paese, nuova città.

La mia anima scozzese si rifiutava di calpestare suolo inglese, così cominciamo dal Galles e poi vedremo come va.

Cardiff, meta scelta a casaccio, perché non lontana da Bristol, dove atterriamo dopo esserci svegliate all'alba dei morti viventi a Barcellona, per prendere un aereo da Girona. Scarpiniamo di notte in una Barcellona ancora pienissima di gente ...


 ... E poi 13 ore per arrivare in Galles, che ci accoglie con nuvoloni che non promettono niente di buono e verde verde verde, che vivendo a Murcia non ci siamo più abituate.


Ad aspettarci c'è Nigel, couchsurfer vegano che ci ospiterà per 4 giorni, e dopo una doccia ristoratrice siamo pronte ad esplorare la città. Le nuvole ci fanno la grazia e allora decidiamo di cominciare il giro da Cardiff Bay. http://en.m.wikipedia.org/wiki/Cardiff_Bay

Dopo la II Guerra Mondiale questa zona era stata abbandonata e lasciata all'incuria, ma dal 1987 in poi è stata rivalorizzata e ripulita ... gli ecologisti erano contrari, perché inondando la zona si è perso l'habitat naturale di molte specie. Io lo leggo solo ora, ma durante la lunga passeggiata mi sorprende ritrovarmi su un lung(hissim)omare pulito, curato, pieno di gente a passeggio a godersi la giornata alla fine di sole.




Pierhead Building, con torre dell'orologio soprannominata il Big Ben del Galles.


Chiesa Norvegese, costruita - racconta Wikivoyage - per venire incontro al gran numero di marinai norvegesi che lavoravano al porto. Si dice che in questa chiesa fu battezzato lo scrittore Roald Dahl.


Il mare un po' grigio e un po' rosa.

Cardiff è pure la città dove sono stati girati un sacco di episodi di Doctor Who, serie che non seguo e di cui non sapevo nulla fino a pochissimi giorni fa, eccetto la connessione con le cabine blu della polizia. Ci sono fan sfegatati che vengono a Cardiff solo per seguirne le tracce, io lo farei per Sherlock, ma the Doctor non mi attira, nonostante i due episodi visti stasera per capirci qualcosa.


Dopo la lunghissima scarpinata invitiamo Nigel a cena, per ringraziarlo per l'ospitalità.

Ristorante indiano a gestione familiare, dove le nonne indiane siedono su 2 poltroncine all'entrata e ti scrutano, e secondo me scommettono su chi ce la farà a finire il piattone di cibo misto, vegano e piccantissimo che ci trasforma in 3 draghi sputafuoco, simbolo del Galles.

 

E vantaggi del couchsurfing: se fossimo venute da sole, se fossimo state in un ostello, probabilmente la passeggiata al porto l'avremmo interrotta a metà, sicuramente non avremmo mai mangiato in questo fantastico ristorante http://www.vegetarianfoodstudio.co.uk, né avremmo gironzolato tranquille e rilassante, senza preoccuparci almeno un giorno di non perderci.
Né avremmo visitato la zona dei canali, che è dove alloggiamo, appena fuori dal centro.

 

E l'avventura continua ...





6 comments:

  1. Direi che va sempre meglio...avete scelto una bellissima meta

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  2. Mi piace molto l'idea del coachsurfing! Noi facciamo lo scambio di casa, che è una cosa analoga, ma forse un po' più laboriosa. Buona continuazione!

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    1. Si scoprono un sacco di cose sui posti che viaggiando in maniera più tradizionale non si scoprirebbero!

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  3. Queste nuove forme di turismo ti consentono di entrare a più stretto contatto con il territorio :) mi piace!

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    1. Sì, davvero, è proprio un altro tipo di viaggio, più intenso! Mi pare di essere via da un secolo!

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