5.8.13

Day 1: Roma - Dijon - Besançon

Non prendevo il treno per una lunga tratta dai tempi dei miei viaggi lampo in Slovenia.
All'inizio da Roma a Dijon avevo pensato di prendere il pullman, poi però il treno diretto con cuccetta costava solo 20€ in più e si viaggiava di notte, e allora ho pensato perché no?

Perché no?

Perché il mio vagone era l'unico senza aria condizionata, e se non fosse insorto un signore italiano il cui figlio aveva una crisi respiratoria, avremmo fatto la sauna.

Il vagone accanto, vuoto e fresco, l'abbiamo allora preso d'assalto, facendo un tam-tam in italianofranceseingleseagnolo, mentre il povero controllore non sapeva che fare e dire e ci ha lasciati passare, valanga accalorata.

Per me si prospettava una notte in scompartimento da 6, rovente, con due cinesi puzzolenti di fumo, che alle 8 avevano apparecchiato, tirando fuori le tipiche vaschette di alluminio di riso, involtini e fritture varie e che avevano subito rovesciato una lattina di birra per terra e sugli zainoni degli altri due compagni di viaggio, due hawaiani cicciottoni che sulle brandine mica ci entravano.

Poi il treno è stato fermato, sono venuti tutti i controllori, il capotreno, e tutte le giacche catarinfrangenti presenti e alla fine ci hanno detto che potevano rimanere nel vagone fresco, a patto di rispettare lo stesso numero dei posti prenotati.

E così è stata una notte a tratti gelata nel vagone successivo con gli stessi compagni di viaggio più uno salito nel cuore della notte, e un'oretta di ritardo accumulata.

E poi una giornata passata a Dijon, a vagabondare con la valigia al seguito, e raccontarci le peripezie di un anno (quelle di Eva decisamente farebbero impallidire Willie Fog, dagli pseudo-studi Danimarca al volontariato in Africa in furgoncino, poi ritorno in Francia, Germania a lavorare coi disabili, vacanzina in Francia-Germania e fra 10 giorni autostop fino alla Polonia), e a riposare e sguazzare nel minilaghetto-piscinetta di uno dei parchi cittadini, popolato da bimbi entusiasti ed adolescenti finalmente lontani dagli schermi di cellulari, playstation, computer.

Dijon: la città delle civette, una delle città più pulite che io abbia mai visto, gente in bici, bus turistico gratis, silenzio, praticamente zero turisti, spazzini a non finire, polizia qua e là, bei dettagli, a misura di famiglie e di gente tranquilla.

E poi il viaggio verso Besançon, la mia prima esperienza con www.blablacar.com (condivisione viaggi in macchina, risparmio monetario, energetico ed incontri interessanti) con una signora cinquantenne francese che ha vissuto 5 anni a Roma e racconta in francese (che magicamente riesco a capire sempre più) tutte le cose dell'Italia che le mancano (prima fra tutti il crodino, poi i Carabinieri, che secondo lei sono tutti gnocconi eleganti) e quelle che la facevano incavolare.
E raccontando raccontando sbaglia strada e se non fosse per google maps sull'ipad saremmo finite a Lione!

E infine arrivate alla prima destinazione, Besançon, casa di Eva, mangiato mezzo cocomero e finalmente riposo.

Picnic cinese sul treno

Verdeverdeverdemucchemucchemucche

Ritrovarsi dopo un anno


al fresco


5 comments:

  1. Bello questo viaggio francese itinerante, ci saranno altre tappe? I viaggi/pellegrinaggio a trovare gli amici sono i miei preferiti in assoluto!

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    1. Sono in viaggio fino al 21, un sacco di tappe! Stay tuned!

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  2. ma che figata sta cosa della macchina con chiaccherata!

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    1. Si risparmiano tempo e soldi, ma i miei neuroni dopo un'ora intensa di chiacchiere in francese erano davvero alla frutta!

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  3. Ecco dove sei! non avrei indovinato stavolta!
    Io fremo in attesa del mio volo domani...e a casa Mcgoldrick tutti mi aspettano!
    Baci

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