26.8.13

Day 9: Flensburg

Giornata tranquilla cominciata con un brunch pantagruelico vegano alla tedesca, con pani di 10 tipi, marmellate e cremespalmabili varie, pomodori e cipolle, yogurt, macedonia.

Credo di essere ingrassata almeno un paio di kg da quando sono partita, perché io di solito il pane non lo mangio e il pane tedesco non contiene aria come le rosette o le baguette, sono proprio mattoni con cui creare cellule corporee forti e resistenti al freddo estivo.

Poi armate di maglioni, sciarpe, giacche impermeabili e ombrello che infine è deceduto a causa del vento di questa parti, sotto la pioggia intermittente (della serie: nubifragio 2 minuti, poi sole, inzuppamento 3 minuti, poi sole, doccia 4 minuti, poi sole) ce ne siamo andate in giro nella zona dell'università dove ha studiato Geschedicesempredisì.

L'uni di Flensburgo i Flensburghesi non la apprezzano in pieno secondo me. O forse se a Agosto fa 'sto freddo il resto dell'anno mi sa che è impossibile apprezzarla. A passeggiarci da turisti invece è proprio un bel posto. Il campus è immerso nel verde, gli edifici non sono tutti accozzati gli uni agli altri, ci sono dei ponticelli, degli stagni, delle paperelle, i rovi di more, 3 mulini a vento, un fiumiciattolo, che perlomeno quando escono stressatissimi dopo aver fatto esami ad agosto (come un'amica di Gesche ieri, esame di 180 domande in tre ore, era distrutta) si possono rilassare un po'.

E poi la mia parte preferita.

Si tratta di una zona con sedie e sdraio comprate/trovate dagli studenti in negozietti o mercatini di seconda mano o per strada (perché mi pare ci sia un giorno al mese per abbandonare i mobili vecchi per strada e chiunque può raccattarli) e poi dipinte e decorate, e disposte in modo accogliente, circondate da vecchi water adattati a fioriere e cassette in cui sono state piantate zucche, zucchine e affini.

Mi chiedo quanto durerebbe qualcosa del genere nei posti incivili dove ho vissuto. Quanto ci metterebbero i soliti vandali a distruggere tutto e i soliti ladri a sentirsi furbissimi a rubare zucchine altrui. Me lo sono chiesta anche passeggiando dentro l'università, aperta e senza nessun bidello-gendarme a controllare che nessuno si portasse via i tavolinetti e le seggioline, le lavagne, le stampanti.

Ah, e poi un indovinello: secondo voi cos'è questo?



 


Sulla via del ritorno mi sorprende la pulizia delle strade, dei parchi, delle zone verdi.
Quante generazioni e modificazioni genetiche ci vorrebbero per installare nel DNA di certa nostrana gente il rispetto per la res publica

Poi una passeggiata per il centro, oggi popolato di gente che sfida la pioggia senza ombrello e senza lamentarsi, un pranzo mancato a un miniristorantino di zuppe vegane (quando ci arriviamo sta chiudendo), la tentazione di comprarmi un bel paio di sandali tedeschi da portare coi calzini, e un salto al supermercato dove i prezzi delle verdure mi ricordano che c'è qualcosa di positivo anche a Murcia.

Bella Flensburg e bravi i Flensburghesi che non sporcano, riciclano, vanno in bici, non urlano, e insomma sono veri cittadini.

2 comments:

  1. oddio,,,un trespolo per la meditazione?
    bellissimo il tuo racconto di viaggio a puntate, finche' leggevo prima del black out da internet vacanziero ne ho pure raccontato al Senator!

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    1. No, non è per meditare!
      Puntate un po' in ordine scombinato, ma è stato proprio in bel viaggio!

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