11.8.13

Day 7: Hamburg - Flensburg

Abbandoniamo Amburgo di cui non ho visto proprio nulla e dimentico, ahimé, il carica-ipad a casa dell'amico di Eva, condannandomi a qualche giorno di bloggara inattività.

Viaggiamo in treno con un intelligente sistema tedesco per ridurre le spese dei biglietti. Si tratta di una specie di car-pooling, o condivisione viaggi in macchina, ma funziona anche per i treni.
In Germania esiste infatti il biglietto del treno giornaliero per gruppi di fino a 5 persone (kleingruppenkarte) ed esistono pagine web come:
di viaggiatori che si accordano per prendere il treno alla stessa ora e sulla stessa tratta e condividere le spese del biglietto giornaliero. Chi lo compra e si prende l'onere di cercare compagni di viaggio è probabile che viaggi gratis e ci guadagni anche qualcosina.
C'è gente che ha trasformato questo sistema di viaggio in una vera e propria professione (illegale!) e si dedica a riunire viaggiatori e scarrozzare un gruppo giù, uno a ovest, uno a est. Si dice che c'è gente che ci guadagna fino a 2000€ al mese. Io so solo che con questo sistema abbiamo risparmiato 22 euro di biglietto!

Oggi viaggiamo verso Flensburg, dove vive Gesche, in compagnia di una ragazza con l'ipod che non ci si fila e un ragazzo che ha organizzato il viaggio e ci spiega dettagli delle zone che attraversiamo manco fosse un wikipedia vivente.

A Flensburg ci accoglie la pioggia e il cielo carico di nubi, e Gesche che vive in un appartamento in cui il bagno ha due porte e si può fare il giro di tutta casa in cerchio che quasi viene il mal di mare.
Oggi è giornata di festa di mezzestate, anche se a me sembra più mezzinverno, e al centro sociale cittadino hanno organizzato un pranzo vegano. Bisogna portare qualcosa da condividere con gli altri e così noi ci presentiamo con un pentolone di lenticchie, patate e altre verdure preparato da Gesche e ci pappiamo due piattoni di altre veganità senza sapere esattamente cosa siano. Devo dire che sinceramente mi sarei aspettata qualcosa di più sociale, invece tutti se ne stanno seduti a gruppetti, ci sono i soliti cani, i soliti hippy dai piedi neri, i soliti piercing e tatuaggi, ma di spirito di condivisione ben poco. Però è tutto buono e allora non mi lamento!

Che sarà tutta 'sta roba?




Pranziamo e ce ne andiamo sotto la pioggerella a scoprire la città deserta. È domenica e in giro non c'è nessuno. Flensburg (90000 abitanti) non è una meta proprio turistica. È a due passi dalla Danimarca (e i Danesi fino al 2003 ci venivano a frotte a comprare alcolici e tabacco, poi i prezzi sono stati equiparati ed ora sono i norvegesi e gli svedesi che vanno in Danimarca a fare shopping) ed è molto vichinga.

Passeggiamo lungo il molo, dove il mercatino della domenica vende giacche a vento e calosce, poi percorriamo la via principale, per la prima metà popolata di piccoli negozietti di artigianato, e oggetti tutti diversi che poi lascia il posto alle solite grandi marche, i cui negozi non sembrano però spavaldi come in altre città.

A Flensburg mi si rompe l'ombrello e devo mettermi tutti i miei vestiti estivi uno sopra all'altro per l'invidia di mamma rimasta a Roma a 40 gradi.

Flensburg me la immagino come luogo prescelto per scrivere libri di pirati e intravedo Corto Maltese in un vicolo. A Flensburg mi colpiscono soprattutto le giacche a collo alto della gente, segno che qua quando c'è vento ti si porta via e si porta via il rumore, lo stress, le preoccupazioni e la vita altra, quella in cui hai una casa e non 12 kg di bagaglio.


2 comments:

  1. quel piattone vegano sembra ottimo!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Sì, era tutto buonissimo anche se non so assolutamente di cosa si trattasse!

      Delete

Che ne pensi?
¿Qué opinas?
What do you think?