La settimana prima della sorpresa (in questo caso le tre settimane prima) lavori talmente tanto che esci di casa senza pettinarti, a volte con la maglia del pigiama sotto il maglione e con le occhiaie che hanno il fuso orario e ti cominciano a circunnavigare la faccia.
Sono ovviamente le settimane in cui c'è un sacco di lavoro, in cui manca il personale, in cui mandi il primo whatsapp all'altro collega coordinatore alle 5.30 di mattina, quando lui ti ha mandato l'ultimo all'1.
Sono le settimane in cui dall'Italia arriva il bollettino medico che ti fa venire le palpitazioni di notte e allora impari a fare il training autogeno manco dovessi partorirla sta sorpresa.
Ma un po' è davvero un parto, perché sebbene fino a 2 giorni prima tu non abbia ancora comprato il biglietto aereo, hai già scritto a capa e sottocapa per avere i giorni senza stipendio per tornare e corri come una trottola, perché forse ti dicono di no, ma magari ti dicono di sì, perché in fondo non è che vai a divertirti, ma a fare da traslocatrice, infermiera, psicologa, intrattenitrice e soprattutto figliapresentenelmomentodelbisogno.
Sono ovviamente le settimane che a lavoro si scatena il caos, e i non si sa, si può, non si può, su e giù, e io cerco di farmi buono il karma dicendo buongiorno, come stai oggi? a tutti i candidati che si presentano agli esami, che di solito sono un orco e quindi è un bello sforzo.
Poi ti dicono di sì, e allora ci sono biglietti da comprare durante esami da fare e correggere, persone da sostituire, e tocca anche mangiare zuppe bruciate perché mentre le riscaldi sei al telefono e ti dicono che devi riuscire per l'ennesima volta a portare quel documento che loro dovrebbero già avere e puzzi come un caprone per quanto hai sudato qua e là.
Sono notti che vorresti che passassero già, perché c'è ancora una firma da ottenere, altre telefonate da fare e mal di testa da schivare.
Perché la sorpresa, per essere tale, ha bisogno pure di complici da avvisare, storie da imbastire, alibi da creare.
La sorpresa non avrebbe invece bisogno di un'ora di ritardo del volo, che soqquadra il piano perfetto, gli orari, le strategie. Il santo telefono con internet ripermette di quadrare il cerchio, mentre bugie Pinocchiose fanno credere a mia mamma che sono tranquilla a casa a Murcia a fare colazione o preparare il pranzo, io fra domande e risposte ho camminato fino alla stazione, ho preso il mio pullman, ho passato i controlli con la valigia carica di arance, limoni, cachi e patate lesse che erano la mia spesa per quei giorni che non sapevo ancora dove sarei stata. E sono al gate ad aspettare e a fremere quando il piano A salta per colpa del vento romano.
Ma nei giri e gironzolamenti e corse folli dei giorni precedenti ho pensato anche al piano B e corro trafelata in aeroporto, per batterli sul tempo, e un altro bus e una metro B come il piano B! ed essere infine davanti alla porta di casa mia, quando ancora non c'è nessuno.
Mi vede un vicino, seduta sulle scale, non ho le chiavi, e rubo internet dalla mia stessa casa, al di là della porta e aspetto, io che non ho pazienza, aspetto. Perché so che la sorpresa ha funzionato.
Li sento i miei che arrivano, perché sono caciaroni, li sento dal piano terra e mi nascondo dietro la porta dell'ascensore, come facevo con Aika tutte le volte. So che fanno i turni per salire e prima penso di aprire la porta dell'ascensore e fare BUUUUUU, poi ci ripenso, che ci manca giusto un infarto, meglio di no.
Così me ne rimango seduta sulle scale e lascio che sia la mia valigia accanto alla porta a dare il primo indizio. Macché, mamma la guarda, interdetta, è sulla nostra soglia eppure niente, non si gira, segno che la sorpresa è riuscita davvero, perché neppure davanti all'evidenza si rende conto che sono lì, a 3 passi, dietro la porta ancora aperta dell'ascensore.
Allora mi alzo, ma niente, se fossi una pazza omicida mia madre non avrebbe neppure l'attimo di panico, non mi vede. Finché non si gira per chiudere la porta dell'ascensore e allora lo vedo, quello che succede nelle inquadrature in primissimo piano dei film, come la pupilla fa ZOOM e il segnale dell'impossibile arriva al cervello.
Adrenalina, era quello che volevo.
Scatta il gridolino e le dico zitta zitta, che anche mio padre che sta per salire si beccherà la sua dose.
E così infine siamo dentro casa e mio padre suona alla porta, apro che lui non sta guardando me, poi guarda su e di nuovo quelle pupille e quel sorriso.
E non so se a me piacciono le sorprese, però mi piace immaginarle e metterle in atto, perché poi ti scordi le corse, i giri, l'attesa, ti scordi il caos, gli appunti scritti sulle mani perché devi ancora fare questo, questo e questo prima di partire, e ti ricordi solo le pupille che fanno ZOOM e la botta di adrenalina che cura tutti i mali.
Bel post e bellissima sorpresa, i tuoi saranno stati i genitori più felici del mondo in quel momento.
ReplyDeleteMi sa di sì! :-)
DeleteAdoro!
ReplyDeleteBravissima, mi e' scesa la lacrimuccia! ;___;
Il karma mi ha aiutata!
DeleteAnche a me, mi sono commossa.
ReplyDeleteMia madre non vuole sorprese ha detto :( ;)
Io invece comincerei a pianificarne una spettacolare!
DeleteOddio che racconto perfetto!!! Bravissima, una sorpresa meravigliosa!
ReplyDeleteÈ proprio verò che si può mettere da parte un po' di karma positivo per il momento del bisogno!
DeleteFare le sorprese e' uno dei piaceri piu' grandi per noi espatriati... ne ho fatta una l'anno scorso ai miei - mia madre non poteva smettere di piangere!
ReplyDeleteMia madre invece ha lanciato un urlo mille decibel!
DeleteMi sono commossa ! Bellissimo ! Io le organizzavo durante i miei anni universitari ! Avevo deciso di farlo pure qs anno a Natale ma non ho resistito !!! Peccato le sorprese sono meravigliose!!! Brava brava
ReplyDeleteNon è la prima che faccio e secondo me servono proprio, a ricordare che vabbè, vivo all'estero, però poi posso tornare a fare una sorpresa!
DeleteArrivo qui per la prima volta e..che bella sorpresa!!! ;))))
ReplyDeleteAdoro le sorprese: Che emozioni!!
Benvenuta! Sì, credo questa sia una delle sorprese più riuscite che ho fatto! :-)
DeleteMeravigliosa! Un momento da incorniciare! Se lo faccio a mia madre le viene un colpo sul serio :-D
ReplyDeleteTutte le mamme si meritano una sorpresa-accidente!
Deletebravissima!!!!!!!!!!!!!!!!!
ReplyDeleteCome diceva Hannibal dell'A-team: vado matto per i piani ben riusciti!
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