30.6.13

Riepilogo 'proverbiale'

(Più di) Un anno è passato da quando sono tornata dalla Slovenia.

Ci volevo fare un post, nostalgico-celebrativo, perché proprio lo stesso giorno ho ripreso un volo (ma questa volta da Roma, non da Trieste) per tornare a Murcia, passando per Valencia. Poi ho pensato di no.
Quando ripenso alla Slovenia mi sembra che quei 10 mesi siano stati come un unicorno, pura mitologia che non si ripeterà, non tornerà, e mentre quando ero rimpatriata dall'Erasmus (da Murcia a Roma) facevo il paragone con tutto, quest'anno non ho paragonato niente o quasi, c'è una scatola nel mio cervello (e un blog online) con su scritto Comenius in Slovenia, e ogni tanto la apro come se fosse un cofanetto di DVD di una serie televisiva in cui tutto va bene e tutto è fantastico, mi guardo un episodio e poi la richiudo. 

Però l'anniversario di un anno di ritorno-non ritorno a Murcia mi ha fatto riflettere, e così, presa da un lampo di genio linguistico, ho deciso che vi farò un riassuntino di questi 12 mesi per proverbi, modi di dire ed espressioni varie in spagnolo. Così vi fate una cultura. Come vedrete sarà un po' focalizzato su cose non molto positive, questo post funziona da esercismo, speriamo l'anno prossimo non si verifichino più!

A livello di convivenza, diciamo che l'intera faccenda me ha salido rana.
L'espressione salir rana (uscire una rana, pescare una rana) deriva dal mondo dei pescatori, e significa che una situazione ha un risultato negativo, uno si aspetta di pescare un pesce e pesca una rana, insomma, una gran bella fregatura e delusione.
Ecco, per me questo è stato un anno un po' così. Che il 13 luglio si concluderà con la dipartita dell'ultima coinquilina restante che non sono proprio riuscita a far sloggiare prima.
Non credo di essere io a pretendere troppo, volevo solo il giusto equilibrio fra privacy ed amicizia, con una buona dose di pulizia, assenza di ospiti indesiderati (questo qui), bollette che non superassero il mio stipendio e poche personalità psicolabili che vedono angeli,spie e nemici dappertutto fregole.

Ma in questo caso neppure il proverbio Más vale malo conocido que bueno por conocer ha avuto riscontro nella realtà. Tradotto: Meglio qualcuno che si conosce e di cui si conoscono già i difetti che una nuova persona da conoscere, che però potrebbe essere meglio. Il proverbio suggerisce di tenersi sulla via vecchia e di non lasciarla per quella nuova, perché si sa cosa si lascia, ma non si sa che si trova.
Forse io non conoscevo a sufficienza la mala conocida, ma proprio grazie a lei per colpa sua ho deciso che i due mesi estivi, pur dovendo pagare tutta casa io da sola, non voglio assolutamente nessuno perché devo disintossicarmi da tanta giornaliera follia. Conto alla rovescia cominciato, il 13 luglio si festeggia!
Soprattutto da quest'ultima esperienza ho imparato che en boca cerrada no entran moscas (nella bocca chiusa non entrano mosche), cioè che è meglio che io mi faccia un bellissimo pacchetto di cavoli miei invece di cercare di aiutare persone irrecuperabili, che alla fine ti accusano pure di volerti intromettere nella loro vita, quando a te della loro vita te importa un pepino o un pimiento (non te ne importa un fico secco, uu cavolo. In spagnolo in realtà un pepino > un cetriolo o pimiento> peperone). D'ora in poi no voy a decir ni mu (non apririrò la bocca) e che la gente impari a sacarse las castañas del fuego (togliere le castagne dal fuoco > risolvere situazioni calde/difficili). Yo paso olímpicamente, me ne frego altamente. Anche se comunque spero di non dover più aver a che fare con psicolabili gente stranuccia.

La prima cosa che farò sarà pulire la casa e dejarla como los chorros del oro (pulire la casa al punto che risplenda come un filone aurifero), poi probabilmente farò di nuovo l'allenamento shred, una settimana almeno da vegana crudista e silenzio, riposo, tranquillità, la visita di un'amica, qualche uscita, programmi per le vacanze (ancora tutto in forse, perché fino a venerdì non sapevo esattamente fino a quando avrei lavorato) e poi lavorolavorolavoro.

Dal punto di vista lavorativo, las cosas de palacio van despacio. Questo proverbio si riferisce alla lentezza e lungaggine delle pubbliche amministrazioni nel risolvere questioni varie e prendere decisioni. Continuo a lavorare nello stesso posto, ma ho deciso che a meno che non succeda un miracolo, d'ora in poi insegnerò solo inglese e che mentre la burocrazia segue i suoi macchinosi iter, io seguirò il mio cammino, evitando il chiacchiericcio e il pettegolezzo che ha distrutto un sacco di rapporti fra colleghi. A parte essere diventata vegana, mi sa proprio che tanti mal di testa me li risparmio proprio perché tutte queste chiacchiere sono mucho ruido y pocas nueces (tutto fumo e niente arrosto) e io le evito como la peste. 

Che fra l'altro el mundo es un pañuelo (il mondo è un fazzoletto), a Murcia si conoscono tutti e spesso le conversazioni danno origine a una sorta di juego del teléfono roto (il gioco del telefono, in cui una parola viene passata di bocca a orecchio ed arriva stravolta all'ultimo della fila).
Questo devo ricordarmelo sopratutto in classe, dove i miei alunni potrebbero essere amici o parenti di altre persone, e anche conoscenti del mio capo (che questa volta gentilmente mi ha avvisato che ha convinto una sua amica a frequentare il corso B2.3 perché sapeva che sarei stata io la prof. di questo livello! Penserà dunque che sono una brava prof.?)

Insomma, è passato un anno, e devo dire che fondamentalmente sono molto più convinta e decisa in quello che faccio y no me ando con tonterias (non perdo tempo appresso a scemenze).

Domani si ricomincia con le lezioni, corso intensivo di inglese fino al 26 luglio, vi allieterò con le perle di saggezza dei miei alunni, e speriamo che le temperature rimangano come in questi giorni, fresquitas, che di notte io non debba hacer la croqueta en la cama. (fare la crocchetta al letto, cioè girarsi e rigirarsi senza pace).

E voi che fate quest'estate?

4 comments:

  1. este verano estudio español :)
    el vaso està vacio

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    1. Pues ale, lo que cuesta es empezar, luego es todo cuesta abajo!

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  2. Consiglio: se ti piacciono così tanto i proverbi spagnoli, rileggiti il Quijote :-) il tuo post mi ha fatto tornare la mente alla saggezza sanchesca!

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    1. Il mio primo ragazzo spagnolo lo avevo soprannominato appunto Sancho Panza, una frase un proverbio. Peccato che lui li usasse a vanvera, io però poi me li andavo a cercare perché mi rendevo conto che li usava male, e così ne ho imparati un sacco.

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