11.8.12

Sindrome del ritorno a casa

Se mi seguite lo sapete che ho la grazia e la femminilità di uno scaricatore di porto, o come dice mia madre, di un sacco di patate. Ultimamente definisce il mio stile da francescana, perché porto le Birkenstok, i pantaloni larghi, le magliette accollate pure queste larghe e lunghe.

Per capirci, il mio stile quotidiano è questo


(E questa che si vede nella foto è la Casa de los gatos, nel quartiere El Carmen, a Valencia.
Si tratta di un accesso per i gatti al giardino dietro il muro - credo - e qui trovate anche un altro po' di foto dei dettagli).

Sono a Roma da una settimana.
Sono giorni strani e non ho avuto molta voglia di scrivere.
A parte il caldo assassino (oggi 46°), quando sono a Roma devo fare i conti con la mia (ex) cameretta strapiena di cose, con un po' di apatia da città-natia e poi dedicare tempo alla mia famiglia.

E così in questi giorni ho aiutato zia Maria Lodovica (anni 88) a svuotare gli armadi e i cassetti della casa di sua sorella, zia Fernanda, che ci ha lasciati a gennaio a 92 anni.
Alcune foto le avevo già prese, e qualche ricordino.

La settimana scorsa ci siamo dedicate ad eliminare le cose senza importanza (vecchie riviste, calendari, pezzi di carta, medicinali scaduti ecc) e poi successivamente a decidere che vestiti sarebbero andati ai poveri, quali potevano essere usati da altri membri della famiglia, quali erano proprio da eliminare perché vecchi o rotti.

Non pensavo, nell'armadio di una zia novantaduenne, che io ho conosciuto quando aveva più di cinquantanni, di trovare qualcosa che io avrei potuto usare.

Per affetto e ricordo a febbraio avevo preso un maglione, di lana, di quelli da zia che ti porta a giocare ai giardinetti da piccola, che ti paga il gelato, che ti racconta le storie, che te le da tutte vinte e per cui sei sempre la più bella e la più intelligente, quella per cui si continua a crescere anche da adulti e ogni volta che mi vedeva mi diceva: ti sei fatta più alta.

Mi manca e mi vengono le lacrime mentre scrivo, a pensare che nel giro di 6 mesi se ne sono andate lei e nonna Margherita, anche se me le vedo già insieme adesso in qualche altra realtà, a mangiarsi i cioccolatini e i biscottini insieme e a parlare di noi.

E così oggi sono di nuovo andata nella sua casa vuota, a continuare a curiosare nei cassetti e scoprire pezzi di storia della mia famiglia.

Non mi immaginavo di trovare questo vestito:


C'era anche un cappottino blu con un'allacciatura particolare, un vestitino da adolescente stile cheerleader americana, e poi una camicia alla Mao Tse e una gonna signorina Rottermeier. E un altro vestito blu con cappotto, da occasioni speciali.

Io queste cose a zia Fernanda non le avevo mai viste addosso, perché da quando l'ho conosciuta io già era più cicciottella e portava le sue gonne di lana e i maglioncini o gilet fatti da lei. E i vestiti e le camicie larghi d'estate.

E mi piace pensare che queste cose non le ho trovate prima perché oggi, dopo 5 settimane di dieta, questi vestiti ritrovati mi entrano, e addirittura mi ci sento comoda, io che non compro mai niente da femmina.

12 comments:

  1. Hehehehehehe! Dai però è bello farsi coccolare per un po'!

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    1. Io non mi lamento, solo che non mi spiego questa sindrome, cioè mi trasformo in una 'incapace' quando torno qua!

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  2. Jaja!! Si sta bene a casa vero??!!
    Lascia la dieta e datti alla pasta dai!!
    Il cinema ci aspetta al tuo ritorno...


    Manolo

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    1. Se ne mangiassi anche solo un piatto sarebbe l'inizio della fine ... Poi seguirebbero i gelati, la pizza e i dolci ... No, no! Invece, proprio come l'adolescente che sono quando sto a Roma, faccio i capricci e mi provo i vestiti rimirando le mie cicce allo specchio!

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  3. Dalla parte della mamma: sono madre di una diciottenne che è rientrata a casa dopo 5 anni, 4 vissuti a 100 km. da noi per motivi sportivi e 1 in Cina.... Ora me la sto coccolando e lei mugugna... Non mi sembra vero poterla avere per un anno in famiglia e capisco, come capisco, i tuoi genitori..

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    1. Io non mugugno più di tanto, anzi faccio la figliasfaticata!

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  4. :) trovo la descrizione molto simile a quella che potrei fare io quando torno a casa, ma i tuoi non litigano spero.
    Ma l'oggetto del desiderio qual'era? Svelami, anche io sono sempre in giro per quel reparto li, sotto gli occhi stupiti di passanti e amici che mi credono pazza.

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    1. Scarpe da ginnastica tipo Converse, ma basse e con la chiusura a strappo! Comodissime!

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  5. ma assolutamente!! madonna, ogni volta che vado a Milano non faccio altro che farmi rimpinzare dalla mamma. vedo gli amici dell'università, che nel frattempo sono cresciuti e vivono da soli, e mi rimpinzano pure loro, invitandomi a cena o a colazione. e se non hanno una casa dove invitarmi usciamo a bere birra.

    è come tornare alla me pre-Turchia, praticamente.
    una volta che capisci che no, nessuno ha voglia di stare a sentire le tue sociosoap dove analizzi le differenze culturali tra _________ (inserire dove vivi) e Milano o Roma o cose varie, con l'eccezione di pochi o di gente che vedi poco, allora stai a posto. e intanto anche la nonna burbera ti fa le coccole, perché poi tu che sei la Nipote Pazza te ne vai (e perché non fai come tuo cugino che abita a venti minuti di metro e si è anche sposato?? sei proprio come la madre di tuo padre, quella svergognata che andò in Venezuela da sola negli anni '50.)

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    1. Molto difficile stare a dieta quando tutti cercano di rimpinzarti!

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  6. vivo a Londra e al momento sono in vacanza a casa dei miei a Roma: come ti capisco! mia madre mi ha portata a fare la spesa per comperare "tutto quello che vuoi così poi te lo cucino" e mi stira le mutande, mio padre ha riacceso l'aria condizionata (che da quando c'è la crisi è l'oggetto proibito del desiderio, quello che consuma troppo e quindi si tiene lì e non s'accende) e mi ripara le scarpe, mia nonna - che non sapeva sarei tornata, era una sorpresa per il suo compleanno - si è arrabbiata perché si è sentita in imbarazzo perché non aveva in casa niente da offrirmi (= con cui rimpinzarmi come un maiale) e sta cercando di riparare cucinando come se dovessi mangiare ora e poi mai più.
    ...e io me la godo una settimana (cercando di non pensare al fatto che anche io sono a dieta e che ormai devo aver già ripreso tutto quello che ho perso a Londra!). :D

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  7. La ragione per cui i figli se ne vanno e' proprio quella di poter tornare una volta ogni tanto e ricordarsi il perche' se ne volevano andare di fretta!!

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