Quest'estate volevamo andare in Islanda, ma a causa mancanza di tempo per organizzare il viaggio, la Scozia è stata l'alternativa facile.
Però volevamo qualcosa di diverso dalle solite città grandi e dintorni e allora eccolo, il sogno di quasi 20 anni fa, le Orcadi.
Di tempo ce ne vorrebbe di più, sarà una toccata e fuga di 3 giorni.
Pensiamo prima alla brillante idea di affittare una macchina e dormirci dentro, poi ci rendiamo conto che in pochi giorni le distanze saranno anche fattibili in autobus e mi scordo però di prenotare l'alloggio. Me ne ricordo a luglio e ho la fortuna di trovare due stanzette singole a Stromness, al Brown's Hostel, che si prenota ancora per email e ci salva dal dover spendere 120 sterline per una notte nell'altro unico posto che trovo disponibile online. (Ma non disperate, ci sono tanti altri B&B, bisogna solo cercare)
Per arrivare ci sarebbe pure un pacchetto pullman diretto + traghetto da Inverness, ma io online non lo trovo allora e non lo ritrovo ora per consigliarvelo. Comunque separatamente Stagecoach + un traghetto della Northlink ci portano a destinazione, un sacco di ore fin lassù e la luce che ci accompagna fino a tarda sera.
Quella piccola protuberanza che vedete a destra della foto non è un faro, ma l'Old Man of Hoy, un faraglione alto 137 metri, nota meta per scalatori dal 1966. È su un'altra isola e se ne riparlerà la prossima volta.
Dal traghetto e seguendo il tutto sul google maps dell'ipad cerchiamo di individuare quale sarà la nostra casetta, si chiama Brown, sarà marrone? Dal porto sono giusto 2 minuti a piedi, con la valigia che continua a perdere una ruota e una sottile pioggerellina.
L'alloggio è davvero molto carino, minimalista ma accogliente, penso che potrei venirci a passare un mese intero o forse un anno, a scrivere un libro su marinai donne e guai, questa microcittadina (2000 abitanti) mi piace già.
E così nonostante la stanchezza da viaggio usciamo a conquistare le strade vuote delle città, approfittando della luce che fa ancora capolino fra le nuvole. Vediamo davvero pochissime persone, c'è un pub sotto l'ostello e ne escono 2-3 uomini che ci scrutano incuriositi, poi qualche persona con il cane e basta, Stromness è nostra.
Vado a letto con la voglia di svegliarmi presto presto prestissimo ed esplorare.
All'ufficio di arrivo dei traghetti ci sono tantissimi volantini, e anche la cameretta dell'ostello ne è piena ... quante cose da scoprire, penso già che mi toccherà tornarci.
Per la prima volta io e Marghe dormiamo in camerette separate e ho deciso che mentre lei dorme, io alle 6 mi sveglierò e uscirò a passeggiare. Ma alle 7, quando le mando un messaggio per avvertirla, sorpresona, è sveglia anche lei. E allora usciamo e ripercorriamo le stesse stradine lastricate con il sole e in giro non c'è nessuno ... eccetto gatti ciccioni e morbidosi. Ogni angolo è nostro e scopriamo nuovi dettagli che ci erano sfuggiti al chiarore della luce serale.
In mattinata visitiamo anche il Museo di Stromness, ci siamo di nuovo solo noi e la curatrice.
Storie di mare e marinai, naufragi, collane fatte di denti, oggetti che hanno attraversato i sette mari, ossa di orca e di balena, dentiera di squalo, resoconti di viaggio.
Un mondo altro, in cui forse non sarei stata vegana e mi sarei innamorata di un lupo di mare.
E se avessi studianto Biologia Marina ci sarei venuta a fare il dottorato.
Voi ci vivreste in un posto così piccolo? Io un pensierino ce lo farei.
Questo poeta qua invece non mi sembra molto d'accordo.
io farei una gran fatica....tantissima. mio marito sarebbe felice-
ReplyDeleteIo credo che per un po' di mesi potrei viverci ... certo, dovrei saper guidare e avere una macchina per poter girare ed esplorare ogni anfratto delle isole ... :-)
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