20.10.13

Prima dell'alba

Mi sveglio che il sole non è neppure sorto, e fa frescolino tanto che devo mettermi la maglia a maniche lunghe. Sono le 6.50 e a mezzogiorno le temperature arriveranno a trenta gradi e passa, perché questo è il deserto spagnolo, e di notte fa fresco, ma di giorno ancora si schiatta.
 
Mi piace svegliarmi quando dorme addirittura anche il sole, sedermi sulla sedia a dondolo sulla veranda e godermi una tazza di caffè polacco eredità della coinquilina che se n'è andata zuccherato con silenzio ed immobilità. Mi ci manca solo di cominciare a fare l'uncinetto.
 
Ne approfitto per fare le pulizie settimanali di prima mattina, per mandare un messaggio a mamma che ciclicamente mi ricorda di confermarle che sono ancora viva e per scrivere qualche mail non di lavoro, che quando accendo il bottone del cervello 'modalità-lavoro: on', mi scordo della mia vita in cui ci sono famiglia, amici e un blog trascurato.
 
Non è che lavoro sempre. Lavoro quasi sempre.
Sto ancora cercando di organizzare l'orario, ma per ora riesco solo a fare lezioni e preparare lezioni, nutrirmi scarrozzando da casa al lavoro tupperware pieni di quinoa, peperoni, zucchine, riso, olive, melanzane, e qualche chiletto di bananemeleperepesche, dormire (poco) e spazzare la mia stanza una volta a settimana, facendo amicizia coi toponi di polvere che si accumulano mentre io non ci sono.
 
Vado pure al cinema, e faccio 8km a piedi dopo mezzanotte per tornare a casa, perché a quell'ora il tram non c'è.
 
E a dirla tutta ho anche un po' di vita sociale, solo che a differenza di prima mi scordo di fotografarla, e la mia memoria saturata di foneticagrammaticalessico e compiti da correggere se ne scorda.
 
Però poi ci scappa una paella domenicale in casa con gli ex coinquilini, a ricordare i vecchi tempi in cui il nostro salone era invaso di giocattoli della figlia di Fran, in cui Kuriki usciva da una storia d'amore tormentosa e passava per il corridoio come un'ombra e guarda un po' ora com'è felice, e in cui io lavoravo e lavoravo, e guarda un po', lo faccio ancora, però prima campavo a base di toast e sottilette, e avevo le emicranie con vomito tipo bimba dell'esorcista e ora invece mangio sanità che sennò sarei già schiattata.
 
E poi vengono le chiacchiere da trentenni quasi quarantenni, e io stono un po', ancora nel mio appartamento condiviso, senza macchina, con gli orari che so quando esco e non so mai quando torno, e chissà come sarebbe stata la mia vita se ...
 
 
E poi c'è la mia nuova vocazione contadina, che lo diceva pure Zarathustra di tornare alla terra.
E per caso pianto peperoni e viene fuori una pianta di zucca, che poveraccia nella fioriera ci sta stretta e comincia a rampicare sul balcone, e mi tocca potarla un po', e per Halloween raccoglierò il primo prodotto del mio orto urbano e ci farò magari una torta, o dei biscotti, o idee?
 
Ho piantato pure pomodorini e peperoni (di nuovo) fuori stagione, che sul mio balcone ci batte il sole e qui l'inverno non arriva fino a dicembre, e vediamo un po'.
 
E ho scoperto che oltre alle api all'impollinazione ci pensano pure le formiche, e che mi piace annaffiare le piante e carezzarle e così ho accettato di condividere un orto con la mia ex-alunna e ora amica Isabel, e abbiamo piantato cavoli e cipolle e non mi ricordo cos'altro, e mi è venuto subito un callo sulla mano e il giorno dopo mi facevano male i reni, ma che terrena felicità.
 
 


E poi faccio da ponte fra i miei ex-studenti che hanno 10 anni meno di me e le mie coinquiline della stessa età, e  mi ritrovo a uscire di sera con ventenni lontani dai trenta e a sentirmi chiedere:
ma tu sei erasmus? Sì, erasmus in pensione, o erasmusnonna, l'erasmus l'ho fatto 14 anni fa e chi chiede si fa due rapidi calcoli e ci manca poco che cominci a darmi del Lei.

E io ci provo pure a mettermi un vestitino della mia gioventù, ma non li so più portare, e così mi metto i jeans e esco, ma solo fino alle due, perché poi c'è un altro prima dell'alba che mi attende, e ora il sole è infine sorto e tocca accendere il bottone della modalità lavoro: on.

E buona domenica a tutti.

10 comments:

  1. Finalmente sei tornata! Mi sei mancata. Una vita intensissima con qualche affinita' con la mia: piu' essenzialita' e anche un piccolo orto (per ora solo piante aromatiche).
    Bella la nostra vita, quando lasciamo il segno!

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    1. Guarda, vorrei scrivere davvero più spesso, ma vivo davvero senza tregua ... però ... vado in Scozia per il ponte dell'Immacolataaaaa!

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  2. Bel post, fotografie di momenti frenetici ma sembra tutto girato al rallentatore, come quando ti dondoli e ancora non è l'alba.

    Per la zucca: fatti un ottimo risotto vegano con zucca e rosmarino sfumato nel vino bianco, con soffritto di cipolla. Vedrai che delizia! Ma la zucca tagliata a dadoni grandi 2cm,sennò si sfalda tutta.

    Alternativa: sformato di zucca e patate con rosmarino (una specie di purè) gratinato al forno con crosticina di pan grattato e olio. Molto gustoso.
    :-)

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    1. Sì, alla fine credo che opterò per un risotto! Ho già fame!

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  3. Beh mi sembra una vita bella piena! Che soddisfazione riuscire a fare crescere qualcosa con le proprie mani...la tua zucchetta è proprio bella, e chissà che buona. Bentornata e che la tua vita sia sempre così bella piena e colorata!

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    1. Ed è così facile, non me lo sarei mai aspettata, dovremmo riabituarci tutti ad avere un orto!

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  4. A me viene subito in mente: gnocchi di zucca (sara' il sangue mantovano...)
    Sono anche facilmente convertibili in ricetta vegan. Certo che il risotto o gli gnocchi con trenta gradi... :)
    Annika

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    1. Gnocchi? Oddio, per me forse è troppo, magari un risotto è più facile ...

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  5. Ceci zappatrice mi piace troppo,anche io vorrei l orticello da balcone ma ormai debo aspettare primavera!

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  6. L'orto condiviso!!!! Favoloso! Mi sono appena scaricata un pdf (in attesa che mi arrivi il libro vero e proprio dagli USA) di orticultura ad alto rendimento ma superbiologica. Vuoi il link?
    Per la zucca posso mandarti tutte le ricette vegan che vuoi: la zuppa vellutata (un classico buonissimo), le crepes alla zucca, la pizza alla zucca e spinaci, semplicemente fatta al forno con erbe aromatiche, le frittelle di zucca (dolci). Dimmi quali vuoi. Abbracci ortolana!

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