19.5.13

Guarda che scrivo il tuo nome sul libro nero

Oggi è successa una cosa che mi ha fatto venire voglia di parlarvi dei miei alunni.

Ma non di quelli divertenti, di quelli carini, di quelli simpatici, di quelli che mi regalano le arance, di quelli che mi portano la verdura del loro orto, di quelle che mi regalano formaggio e muffin vegani, di quelli che col passare del tempo sono diventati amici, e andiamo al cinema, o usciamo, o addirittura ci facciamo un viaggetto insieme in Scozia. Non quelli con cui rimango in contatto su facebook, o via mail. Non quelli che se li incontro per strada è un piacere. Neppure quelli che se me li ritrovo al livello successivo sono felice, c'è complicità, e un vissuto di classe insieme che permette battute e scherzi reciproci. E neppure di quelli per cui il passato del verbo begin è ormai diventato VEGAN e non began.

Oggi vi vorrei parlare degli alunni che butterei volentieri dalla finestra.

L'episodio incriminato è stato questo:

Gli alunni di una certa classe dovevano consegnarmi una composizione, più specificamente un articolo. Avevano una traccia e dovevano scrivere 250 parole di opinioni personali, di esempi, di ricordi (dato che si trattava di fare un paragone fra un aspetto della società moderna e com'era la situazione in passato).

Comincio a leggere e correggere e arrivo alla composizione del tipo in questione.
Le prime 4-5 righe parlavano con vari errori del tema che gli avevo assegnato. Poi all'improvviso cambia tema, seguendo un'altra traccia che c'era sul loro libro, che però gli avevo detto espressamente di non prendere in considerazione. Ma che fai, non mi ascolti quando do le istruzioni?

Comincio a leggere e vedo che una frase ha un errore madornale e poi per il resto è perfetta.
Un'altra frase in cui sembra che manchi la punteggiatura e per il resto perfettissima.
Una frase che nemmeno io avrei saputo scriverla così bene.

ALLARME PLAGIO ATTIVATO.

Io ho insegnato negli Stati Uniti, dove le università hanno delle regole antiplagio anticopiato come bimbi delle elementari che vengono ripetute in tutte le salse agli studenti da quando sono piccoli. Quando arrivano all'università sanno che fare il copiato può portare all'espulsione. Una mia studentessa all'epoca aveva copiato da una pagina web la recensione di un libro che doveva consegnare come compito ed erano venuti giù lampi e saette e io stessa mi ero trasformata nel dragosputafuocoantiplagio.

Ecco, insomma, tornando al tizio spagnolo, prendo la frase scritta perfetta perfetta e la copio su google.
Ed eccotela là, con le precedenti e le successive. 
Questo tipo, che ha la bellezza di 50 anni, se è dedicato a fare un bellissimo copia incolla da una pagina web, e poi ha fatto un taglia e cuci a casaccio. 
In tutto ha sostituito una decina di parole, tutte sbagliate, e ha eliminato 3-4 paragrafi e righe, rendendo il testo totalmente privo di coerenza e coesione.

E me lo sarei pure potuto aspettare dai due adolescenti che ho in classe, una sedicenne e un diciassettenne che sono finiti in un gruppo di inglese di livello alto, però gli manca la maturità necessaria per poter parlare dei contenuti di cui tratta il libro che usiamo (l'ultimo cronologicamente: i mutui, le ipoteche, i prestiti etc).
E me lo sarei potuto aspettare da alcuni studenti univesitari, che vengono a lezione perché hanno bisogno dei crediti, del certificato, del livello linguistico per fare un master o andare in erasmus.

Però tu, caro 50enne, che ti passa per la zucca quando decidi di copiare paro paro un articolo da una pagina web? Credi che non ti scoprirò? Non ricordi che i compiti non sono obbligatori, che non fanno media con il voto finale, che in fondo tu sei qui per imparare, per migliorare?

Dalla rabbia gli ho sottolineato in giallo fosforescente tutto quello che aveva copiato e ho consumanto un evidenziatore intero.

E mi è venuto da pensare a tutti quegli studenti che meglio perderli che trovarli.

Quelli che arrivano sempre tardi e che durante la lezione guardano il cellulare, pur sapendo che fra le mie regole di classe c'è quella di spegnere i cellulari quando si entra.

Quelli che traducono con il google translator parola per parola e quando un compagno di classe gli dice no, guarda, non si dice così, fanno gli stizziti e chiamano me, che confermo che il compagno di classe ha ragione e allora ribattono sì, ma google translator dice che come se non gli avessi MAI detto che non voglio che usino il google translator, che guardino wordreference e si leggano le discussioni infinite su certe parole, ma no, sono troppo pigri.

Quelli che vogliono fare l'esame finale un giorno più tardi di tutti gli altri, adducendo le scuse più assurde e pagano/ricattano/offronochissàche a un compagno di classe perché si copi le domande su un fogliettino e gli passi le soluzioni. Beh, cari miei, da quest'anno potete tremare, perché anche se ci devo perdere un sacco di tempo libero in più, farò due versioni diverse dell'esame, e allora non vi servirà a niente ritardarlo di un giorno, la versione 2 fra l'altro sarà leggermente più cattivella.

Quelli che non fanno i compiti e poi interrompono mentre li correggiamo perché dato che non li hanno fatti ci mettono molto di più a scrivere degli altri che devono solo controllare che tutto sia giusto più o meno.

E poi le signore. 
Mamma e signore ultrasessantenni, non vi offendete.
Però Murcia pullula di scuole di lingue, piccole, grandi, in ogni quartiere. 
Ed è piena di madrelingua che possono dare ripetizioni. 
E ci sono i corsi del comune e dell'aula de mayores
E allora voi, signore mie, perché vi ostinate a iscrivervi al nostro centro linguistico, popolato soprattutto di universitari, i cui ritmi e stili di apprendimento sono completamente diversi dai vostri?

Perché perché perché vi spendete 20-30 euro in più e vi comprate il libro del professore, per avere tutte le soluzioni, e vi fate quatte quatte tutti gli esercizi in anticipo a casa e poi quando in classe metto un ascolto passate 10 minuti a guardarmi, perché voi lo avete già fatto? E quando dico di paragonare le risposte con gli altri che ovviamente non lo hanno mai ascoltato prima, voi vi vantate di aver capito tutto? 

Care signore, sapete benissimo che a me questi atteggiamenti non piacciono, che ho cento occhi e vi scoprirò, e allora un giorno a sopresa, invece di fare il capitolo 8 come voi vi aspettavate, io salterò al capitolo 10, e voi a casa non lo avete guardato, e non ci capirete assolutamente niente, e guarderete il cielo e sospirerete dicendo questi ascolti sono così difficili, questo parla strano, parla troppo veloce, facendo perdere la concentrazione a tutti gli altri?

E perché mie care signore, quando vi correggo una composizione, ritorcendomi per il vostro inglese traduzione diretta di uno spagnolo pomposissimo e barocco, non mi direte altro che sì, però in spagnolo non si dice così?

Poi ci sono quelli che vengono a lezione per rimorchiare. 
Non per rimorchiare me, che anche senza plagio sono un drago sputafuoco, ma per trovare l'anima gemella fra i compagni di classe. Ecco, io capisco che frequentare un corso di lingua può essere anche un'occasione per socializzare, fare nuove amicizie, frequentare un nuovo circolo di persone. Ma ce ne sono certI soprattutto che sembrano avvoltoi, arrivano il primo giorno e inquadrano la preda. E si incavolano con me perché li obbligo a cambiare posto ogni giorno, e arrivano apppppposta tardi per sedersi in fondo come adolescenti teppistelli a 30 anni. E cominciano la loro opera di conquista, per poi indignarsi quando scoprono che la malcapitata è sposata e non glielo aveva detto. E quando te lo avrebbe dovuto dire? Quando vi ho accoppiati per parlare dell'inquinamento? O forse quando te la sei ritrovata vicina e in gruppi parlavate delle zone pericolose della vostra città?

Poi ci sono quelli che pare che non capiscono mai niente, e mi guardano con aria interdetta, come se li stessi prendendo in giro. E fanno domande assurde della serie: Scusa, ma perché si dice gelato alla nutella e non di nutella? e io mi prendo pure la briga di spiegare, sapendo già che la domanda successiva sarà qualcosa del tipo: vabbè, e allora perché si dice sono di Roma e non sono alla Roma? che sarebbe da chiedersi, ma un'oretta di grammatica alle elementari l'hai fatta?

Poi ci sono le coppiette che non si possono separare, quelli che ridono come se fossero posseduti dal demonio, quelli che puzzano (ebbene sì, e nessuno vuole sedersi vicino a loro), e quelle che vogliono diventare mie amiche per forza perché chissà che idea di me si fanno vedendomi in classe.

Ecco, a tutti voi studenti fetenti, sappiate che tutti i miei sforzi di creare attività divertenti, accattivanti, utili, interessanti, non sono diretti a voi, e che il mio peggiore incubo è bocciarvi e ritrovarvi l'anno successivo nello stesso livello, come mi è successo con una delle signore, che non so se lo shock è stato peggio per me quando l'ho saputo o per lei, che il primo giorno mi ha detto subito che voleva cambiare gruppo. 
Poi è rimasta, io per pietà e per togliermela dalle scatole l'ho promossa e per legge di Murphy elevata al cubissimo mi hanno assegnato un livello che normalmente non mi davano e me la sono ritrovata di nuovo in classe.

Fra esattamente 18 giorni la boccerò, e raccomando la mia anima a Jeanne-Baptiste de la Salle, che a quanto dice wikipedia è il santo patrono dei prof.

27 comments:

  1. Replies
    1. Io pure mi adoro quando mi vengono fuori queste botte di acidità!

      Delete
  2. "Oggi vi vorrei parlare degli alunni che butterei volentieri dalla finestra"...??? Sei cattiva!!!!! jajajaja

    PD: Metti una Power nella tua vita!!! ;)

    ReplyDelete
    Replies
    1. E guarda che non l'ho neppure nominato, l'ho rimosso dalla mia memoria!

      Delete
  3. Bambina mia come ti capiscoooo! anche io sono in una barca simile.. i miei mai e poi mai che studiassero una sola riga ed io ogni volta aperdere millenni e spendere milioni di energieee!

    ce le possiamo fareeee!

    ReplyDelete
  4. tesoro come ti capiscooooo! io pure tutti "gli scecchi" dalla finestra tirerei! e quanta saccenza gli adulti, stranezze e presunzioni ! arggggghhh! per non parlare di quante volte ripeto e ripeto e rispiego... manco gliele dovessi aprire la testa e metterci dentro la Lingua...!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Menomale che la maggior parte dei miei non sono così!

      Delete
  5. Cara Cecilia Christine, insegno in una scuola media della provincia di Firenze: a leggerti mi fai quasi pensare che in confronto ai tuoi, i miei alunni 11-13enni sono dei veri tesori !!! ;-D
    Tieni duro!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Guarda, io l'anno scorso insegnavo in Slovenia alle elementari e medie e rimpiango un po' quei tempi a volte ...

      Delete
  6. E io che pensavo che certe caratteristiche fossero un'esclusiva dei tedeschi... ;-)

    ReplyDelete
    Replies
    1. Un po' tutte, ma tre in particolare: 1. copiare senza essere capaci di copiare (anche quella è un'arte, in fondo), 2. contestare quello che gli spieghi tu dicendo che su Leo o Google translator hanno trovato qualcosa di diverso e 3. prepararsi tutta la lezione a casa prima usando le soluzioni e/o il libro dell'insegnante. Così quando poi io stravolgo le consegne del libro e cambio l'ordine dei fattori (visto che dicono che il prodotto... quella roba lì, insomma) oppure porto del materiale integrativo vanno insieme.
      Ma se vuoi saperla tutta la cosa che mi manda più in bestia dei tedeschi è il fatto che non ragionano per obiettivi, ma per tempi. Cioè: se nella descrizione del corso c'è scritto che è previsto un lavoro a casa di almeno 90 minuti alla settimana al 91° minuto mettono giù la penna e basta. E se non hanno finito i compiti perché sono tonti o lenti si lamentano e dicono che sei tu che esageri (come se a me piacesse riempirli di compiti che poi devo correggere!!!), senza pensare minimamente che quelli sono i contenuti da fare per arrivare preparati all'esame, quindi se ci metti 100 minuti, o anche 120, tieni il naso dentro quei libri e lavora!!!
      Ah, quanto è dura la vita dell'insegnante... ;-)

      Delete
    2. Mi ha fatto morire la storia del 91º minuto! Io pure li carico di compiti, certi li fanno tutti, certi se ne sbattono. Prima mi stressavo molto di più e mi sentivo molto più responsabile del loro apprendimento, ma ora che di inglese gli ho fatto pure un blog, se non vogliono lavorare è perché sono sfaticati, non ci sono scuse!

      Delete
  7. Copiar bien a un autor es un homenaje.
    Utilizar Google Translator es un ultraje.
    Con el primero algo puedes aprender.
    Con el segundo nada puedes entender.
    A.G.

    ReplyDelete
    Replies
    1. Esatto!
      También tendría que haber hablado de un alumno de la misma clase que me ha hecho una redacción de 10, pero este era un post sobre los malos, ya escribiré uno sobre los buenos!

      Delete
  8. certo le situazioni son diverse ma....

    e quelli che arrivano dopo un'ora perché lavorano, senza quaderno, penna, zaino, nulla...
    quelli che non si tolgono nemmeno giacca e cappello....
    quelli che ti dicono "non capisco"... caro, 40 minuti fa ho spiegato, la volta scorsa ho spiegato....
    quelli che stanno seduti 30 minuti e poi se ne vanno... giusto per fare la firma...
    quelli che interrompono sempre per dire la loro, interessante anche in tema ma leggermente troppo alta come livello che ti scombussola tutto quanto e vedi la metà della gente che strabuzza gli occhi,
    quelli che ti chiedono sempre ciò che non stai facendo,
    quello che fai ciò che ti chiedono ti chiedono quello che stavi facendo prima,

    e tu che non puoi fare altro che soccombere perché il sistema non ti permette di mandarli a cag***** ma che poi alla fine non potrai raggiungere l'efficacia didattica....

    voglio lavorare in una scuola privata!!! a pagamento!!!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Ma guarda, il mio è un centro pubblico, ma gli alunni pagano, eppure la situazione è quella descritta sopra ... Grrrrrrr

      Delete
  9. Ciao, tutto di questo post mi ha fatto morire dal ridere (anche la frecciatina rivolta a me e a tutte le signore ultrasessantenni), ho riso per quello che hai scritto tu ma anche per i commenti degli altri. Tutti molto spiritosi, brava e bravi anche loro...

    ReplyDelete
    Replies
    1. Mica avevo capito che eri tu quando ho letto il commento!

      Delete
  10. Immagina un'intera nazione dove praticamente tutto è così...

    ReplyDelete
  11. Siamo cotte! Come potrei leggere nel mio blog anche io sono alle prese con problematiche scolastiche. Il mio augurio e' che questi "cattivi" studenti prima o poi ci stupiscano, ci diano soddisfazione!

    ReplyDelete
    Replies
    1. Alcuni lo fanno, altri purtroppo sono così pure nella vita fuori classe.

      Delete
  12. aiahiahi sti studenti! :) ti capisco comunque, dai che è quasi finita poi ti riposi un po', anche capisco le ondate di nervoso quando arrivano.

    ReplyDelete
    Replies
    1. Ripeto come un mantra: mancano 2 settimane, 2 settimane ...

      Delete
  13. XD post bellissimo...a meno di non essere l'insegnante che si sorbisce tutto...

    ReplyDelete

Che ne pensi?
¿Qué opinas?
What do you think?