27.1.13

International vegan potluck

Potluck è una parola inglese che significa riunione mangereccia in cui ciascuno cucina e porta qualcosa.  http://en.wikipedia.org/wiki/Potluck

Per festeggiare la fine degli esami (in cui ho davvero promosso quasi tutti, facendomi giurare solennemente da alcune persone che si prenderanno un professore privato per fargli ripetizioni di pronuncia e fonetica perché non ce la faccio davvero più a sentir pronunciare l'H gargarismo, e break - fast, o brick-fast o stick per steak e dogter per daughter o doctor) e per accogliere la nostra nuova coinquilina francese Lisa, di Tolosa, abbiamo organizzato un pranzo potluck, e diciamo che io ho voluto indirizzarlo verso il veganesimo. (vabbè, ero l'unica vegana presente ... Vabbè non ho dato scelta ... A volevo dimostrare che preparare qualcosa di vegano non è così difficile e che non mangiamo solo lattughina).

Per due giorni mi sono sentita come mia madre: ho passato talmente tanto tempo al supermercato ed in cucina che ieri non avevo voglia di cenare. Ho fatto degli esperimenti culinari, due un po' fallimentari e altri due invece riusciti.

Ho provato a fare dei biscotti, ma mentre mescolavo gli ingredienti della ricetta mi sono resa conto che chi l'aveva scritta su internet non l'aveva copiata/riportata tutta. Così io giravo e rigiravo e rigiravo la farina, il cacao e la margarina, ma niente, era piuttosto un ammasso grumoso-terroso-sabbioso. Allora ho deciso di aggiungerci un po' di latte di soya e del succo d'ananas. L'impasto iniziale pareva un bell'ammasso di sterco, poi diviso in porzioni da biscottoni parevano cacche scioltarelle di cane. Alla fine in realtà non erano male, brutti ma buoni, però io non sono abituata ai grassi, neppure a quelli della margarina vegetale per cui per me erano troppo pesanti, e così li ho mangiati tutti negli ultimi due giorni per farli sparire prima del pranzo.

Poi ho fatto una frittata con la farina di ceci. Non so se vi ho detto che un po' di mesi fa ero diventata fan di questa farina e così una domenica di follia avevo preparato 10 frittatine. Rendendomi poi conto che non usando conservanti sarebbero andate a male in 3 giorni. E quindi le avevo mangiate a colazionepranzocena e soffro ancora dei postumi di quell'overdose.
Ho provato anche a farne una versione modificata, mischiandoci della farina di riso, e zucchine, cipolla e peperoni, che non è venuta male, ma mi ricordava troppo il pollo alla piastra, così l'ho rifilata ad un amico per cena.

Gli esperimenti che hanno avuto successo sono stati invece l'insalata russa (un mix fra quella spagnola e quella italiana - vedi foto in basso) e le sfoglie ripiene di verdure. Incredibilmente al supermercato vendono sia maionese sia pasta sfoglia senza uovo (e senza altri ingredienti animali) e così ho preparato due sfoglie ripiene di verdure varie condite con un ingrediente segreto, sia una mininsalata russa, che dato che era la prima volta che la facevo non ho voluto prepararne 5kg come fa mamma per evitare di buttarla tutta al secchio.

Gli invitati, oltre a Ava delle Filippine e Lisa francese, sono stati 3 baldi giovini spagnoli, un altro filippino, una belga e un ragazzo italiano erasmus appena arrivato a Murcia.
Ho dato ordini come un generale dell'esercito vegano, e tutti si sono dati da fare per preparare qualcosa.

Così il menù è stato composto da:
- le immancabili patate crikcrok con limone, pepe e olive
- noccioline e frutta secca
- insalata di pasta con asparagi e funghi
- pizza alle verdure con peperoni, cipolla e zucchine
- un'altra specie di pizza con pomodoro, basilico e mostarda
- sfoglie ripiene di peperoni, zucchine, melanzane, cipolle e pomodoro
- maja blanca, dolce filippino, fatto con farina, zucchero, latte di cocco e chicchi di mais
- buchi fritti, dolce cinese, fatto con farina di riso e ripieno di marmellata (in mancanza di nutella vegana)
- macedonia

Abbiamo mangiato e bevuto senza sosta, e mi sono resa conto quanto il dialetto murciano sia incomprensibile per questi poveri stranieri!

Spesso da stranieri ci si riunisce soprattutto con altri stranieri e quindi si usano lingue franche o una versione semplificata della lingua del posto, per cui quando un murciano ti dice: ha montado un pollo, non significa che qualcuno è montato sopra un pollo, non è zoofilia, ma si traduce come fare una scenata.
E per dire me ne vado, un semplice me voy è molto neutro, meglio un me las piro, vampiro!

Mi rendo conto che ormai il mio cervello pensa o in spagnolo o in inglese, l'italiano lo uso proprio poco, mannaggia ai pesci rossi, anche perché scrivo molto meno che lo scorso anno.
Prometto di rimediare, ma come dicevo nel post precedente, dato che quando annuncio che farò qualcosa mi porto sfiga da sola, d'ora in poi i miei post arriveranno non annunciati e non programmati, effetto sorpresa per tutti.

Messaggio subliminale vegano

Cacca al forno

10 comments:

  1. Che delizia...ti devo venire a trovare!!!
    Posso?

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  2. la cacca al forno e' stupenda, farebbe la gioia di qualsiasi bambino!

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  3. Tra il miscuglio di nazionalità e le proposte culinarie, se accettate un'italo-franco-svizzera vi raggiungo volentieri!! :)

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  4. Guarda che le cacchine al forno sono belline da vedere (anche se l'aggiunta di succo d'ananas all'impasto non mi convince :)

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    1. Il succo d'ananas invece lo metto un p' in tutti i dolci perché non uso lo zucchero, e uso addirittura quello light!

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  5. È una cosa malefica il perdere l'appetito dopo aver tanto spignattato, succede anche a me, o meglio, succedeva anche a me, visto che la dieta mi ha fatto appendere il grembiule al chiodo :(
    Per quanto riguarda la farina di ceci, io ti consiglio di provare a fare della panizza, secondo me ti piacerà un sacco, è tipica delle mie parti e completamente vegana

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    1. In ogni caso l'appetito il giorno dopo mi è tornato e credo di esser ingrassata 1kg!

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