14.12.12

SCOTLAND, I LOVE YOU!

Sono tornata ed è stato un susseguirsi di lavoro lavoro lavoro. Ne avrò fino a oggi all'ora di pranzo, poi oggi pomeriggio sarà la volta dei regali di Natale (a questo dedicherò un post a parte), stasera un invito a cena con cuoco preoccupato per ciò che mangio, sabato vorrei riposarmi ma non so se sarà possibile perché devo preparare un sacco di esami e lezioni e iniziare a fare la valigia e domenica forsre cena di Natale con le coinquiline.

Però ora, approfittando del fatto che ho 15 minuti liberi prima di andare al lavoro, voglio raccontarvi un po' di come è andata la Scozia. 

Sto cercando di riprendermi, convincendomi che posso sopravvivere a Murcia, che fa caldo, che in questi giorni in classe ero in maniche corte, che dei pakistani hanno aperto una frutteria vicinissima a casa mia, che con meno di 7  euro ho comprato una bustona di mandarini, banane e susine, cipolle, pomodori, cavolo rosso, avocado, uva ...  eppure ...

La Scozia, come vi ho detto, è la casa del mio cuore.

Un po' di fatti sparsi:

- Ho mangiato in un ristorante vegetariano/vegano buonissimo e bellissimo.
 Ci sono stata con Riru, primo incontro blogger della mia vita.
Era la prima volta che ci vedevamo ma ci siamo riuscite ad incontrare nel mezzo della folla alle prese con lo shopping natalizio. Riru ha un accento del nord con le vocali al contrario rispetto alle mie, e cammina veloce veloce, ma per il resto è come se ci conoscessimo già e dovevamo andare a un altro ristorante e alle fine invece abbiamo scelto il the 13th note.

 




Decorazione e mobili 'ndo cojo cojo, cibo vegano, dolci vegani, addirittura vino e birra vegani. Dopo esattamente 1 anno di astinenza, ho deciso di bermi una pinta, perché chissà quando ci ricapito a Glasgow (presto, presto, per favoreeeee). 
C'era anche una tavolata di bei giovini maschioni scozzesi, che mangiavano falafel e veggieburgers e quasi quasi gli avrei fatto una foto, da mostrare a tutte quelle che mi dicono che i maschi vegani devono essere rachitici.

- Ho fatto lezione di italiano, alla fine da sola, in una scuola moquettata ed antica, e gli studenti sono stati tutti molto contenti. Potrei fare la pendolare Murcia-Glasgow, dal venerdì al lunedì all'alba ... perché no?

- Sono andata alla cena della scuola della mia amica Giovanna. Tutte in ghingheri meno io, che però sono stata l'unica a cenare decentemente. Mentre per i carnivori-onnivori c'era un buffet di panini-tramezzini (che in Scozia tutti mangiano giornalmente all'ora di pranzo), io avevo il piatto speciale vegano: una bella patata al forno, con i miei amati baked beans, varie polpettine indiane e anche olive, pomodori etc. A quel punto tutti volevano essere vegani! Per la prima volta nella mia vita non mangiare carne mi è convenuto!
Sul tavolo c'erano i Christmas Crackers, che non sono i crackers da mangiare su cui spalmare il Philadelphia, ma questa roba qua. Dei tubi di cartone, ricoperti di carta natalizia, incartati a caramella, con dentro una miccetta che scoppietta quando si aprono, e che contengono sorpresine, un corona di carta dorata e di solito un foglietto con barzellette ed indovinelli.
La cena era in una specie di ristorante-capannone-capanna dello zio Tom vicino a un Loch (lago scozzese) ma essendo sera l'acqua non si vedeva e il tassista che ci ha portato fin là si è pure perso.

- Sono passata davanti alla mia vecchia casa, che è un rudere decadente, stanno facendo i lavori nel palazzo, le finestre erano chiuse, e mi sono fatta a piedi la strada che ero solita percorrere fino in centro. Non tornavo in Scozia da giugno 2011 e devo dire che mi pare che da quelle parti la crisi è stata superata, hanno aperto un sacco di nuovi negozi, i bar e ristoranti sembravano abbastanza pienotti, le strade brulicanti di gente.

- Mi sono unita a Riru e Colino nella scalata di una montagna collina. Nonostante gl ultimi mesi di esercizio fisico abbastanza intenso, scarpinare in salita non è il mio forte. E non per mancanza di fiato (semmai per fiato comgelato), e non per il ginocchio della lavandaia, quanto piuttosto per gli occhi.
Sì, a parte che mi fermerei ogni due secondi a fare foto, al verde, al paesaggio, alle pecore e pecoroni, diciamo che il mio astigmatismo mi mette in serio pericolo su per i monti.
Infatti non calcolo bene le distanze, non vedo se uno scalino è ino o one, il mio mondo in movimento è come un film in 3D. Però nonostante tutto ce l'abbiamo fatta e in cima alla montagna collina eccomi qua con Riru.


Notare la differenza di giacche fra lei, che vive in Scozia fissa, ed io, con la giaccobesa che piace tanto alla mia mamma. Quello che porto in testa è un cappello con la faccia di Babbo Natale ma in questa foto non si capisce bene.

Poi dopo la scalata siamo tornati a Glasgow, e siamo andati dallo spacciatore rivenditore di Estathè di Riru. Ognuno ha le sue dipendenze alimentari. Io in Scozia ho fatto scorta di Flapjacks, Riru si droga di zuccherosissimo tè italiano. A pranzo siamo andati a un supermercato che potrebbe essere il mio paradiso, pieno di roba vegana, biologica, di soya, tofu, zuppe appena fatte con il simboletto suitable for vegans. Insomma, anche in Scozia, checché ne dica la gente, si può mangiare bene.

Ho anche avuto il piacere di visitare la nuova casa di Riru+Colin. E che posso dire? Che bella l'architettura dei palazzi vecchi scozzesi, senza ascensore, con i pavimenti un po' in pendenza, e con quei soffitti alti e quei finestroni e la moquette e il fatto che in casa non ci si congeli come in Spagna.

E poi di sera sono pure uscita, a farmi un'altra Tennents, perché per caso c'era un ragazzo sloveno che avevo conosciuto a Ljubljana di passaggio a Glasgow. Siamo andati in un pub del centro pieno di gente di mezza età mezza ubriaca e poi a letto giusto 4 ore, perché dovevo prendere il pullman per l'aeroporto alle 4 di mattina.

Un'ammazzata, di quelle che quando torni ti senti fuori dalla realtà, come se ti stessi svegliando da un'anestesia. E tiro avanti, e mi consolo con il nuovo fruttivendolo, e con i miei flapjack e la scorta diminuisce a vista d'occhio.

9 comments:

  1. Che bello! Ma perché non facciamo la valigia e torniamo nel posto che ci fa sentire a casa? Anch'io ne ho uno e non capisco cosa mi impedisce di farlo! Un abbraccioooo :)

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    1. Perché forse non siamo pronte ... O forse abbiamo paura che il posto che ci fa sentire a casa all'improvviso cambi ...

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  2. Sospiro insieme a te, Cecilia.
    Comun que per rispondere a Mary Poppins...anche io mi faccio spesso questa domanda e la risposta che mi sono data è che in fondo, in fondo, molto in fondo...ho paura di realizzare i miei sogni! Perchè finchè sono sogni sento quel non so che che mi spinge ad andare avanti...ma se poi rimanessi delusa?Sarà questo?

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    1. Esatto ... Anche se poi la Slovenia era un mio sogno, ci sono andata e continua ad esserlo!

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  3. Ma noo, dai, i sogni si devono cercare di realizzare! E perché temere la delusione? Se la realizzazione delude un poco ci si lavora sopra e la si migliora!
    Dai Cecilia Christine! 2013 in Scozia!

    p.s.
    Mi fa un po' tanto pubblicità il vino vegano... come dire, con cosa credono che si faccia normalmente il vino? Col latte e le uova? La mia famiglia ha fatto vino eccellente per 400 anni usando solo il succo d'uva... ;-)

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    1. Beh, allora cerca su google: wine not suitable for vegans e scoprirai che usano componenti animali in vari vini quali gelatina, chitosano, caseina, albume ...

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  4. Ma che schifo! Ecco perché il vino non è più buono come una volta!
    Per fortuna che quando torno in Europa andrò a comperare il vino da degli amici maniaci... ma che mondo finto, fasullo e corrotto!
    Grazie per la dritta!

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  5. Bellissimo il tuo racconto sulla Scozia...e ci voglio andare..HO un sogno. E non credo al caso. Grazie!!!

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