6.12.12

Sono innamorata

Ci sono i Paesi in cui uno nasce e i Paesi in cui evidentemente uno è nato nella vita precedente, o sarebbe dovuto nascere nella sua vita ma la cicogna ha sbagliato strada.

Il mio cuore è qua, in Scozia.
Me ne convinco sempre di più.
Atterro a Prestwick e quasi mi scende una lacrima, e non piove e non nevica e non fa neppure freddo, la Scozia mi accoglie con il sole e già l'odore dell'aeroporto mi fa sentire a casa.

Prendo il treno per Glasgow, un treno nuovo tutto blu che ha sostituito i treni vecchi color ruggine dei miei 10 anni di viaggi qua al Nord e guardo il paesaggio dal finestrino meravigliandomi di come quel verde, quel mare, quell'architettura io ce l'ho impressa nella retina eppure mi sorprende e mi fa sorridere ogni volta.

Sorrido al controllore, ascolto le conversazioni degli altri passeggeri e le erre scozzesi sono musica per le mie orecchie. Non tornavo da giugno 2011 eppure esco dalla stazione ed è come non essermene andata mai.

Sono innamorata.
Di Glasgow.

Amo i suoi difetti, la sua decadenza quasi più che tutte le bellissime cose che pochi turisti scoprono.
Mi mangio un flapjack che mi fa andare via il mal di testa da volo, e chiacchiero con la commessa del negozio che penserà che sono mezza matta, in diretta dall'aeroporto a mangiarmi un flapjack e a comprarne altri 7-8 e poi a cercare la fermata dell'autobus, perché mica prendo un taxi, non sono una turista.

Torno a Glasgow e noto i negozi che hanno chiuso, quelli che hanno aperto, un nuovo edificio in centro, e i ristoranti dove vorrei mangiare perché hanno le opzioni suitable for vegans.

La mia con questa città è una storia d'amore, Glasgow è uno di quei maschiacci cattivi, con una cicatrice sul sopracciglio, di quelli che fumano sigarette puzzolenti, portano la giacca di pelle che una vegana non ci si avvicinerebbe mai, però poi ti sorride e allora non lo posso evitare.

Arrivo a casa della mia amica Giovanna e pensiamo che sono passati già 10 anni da quando vivevo qui, da quando preparavo i materiali per le lezioni a mano, senza internet, usando i cartoni della pizza surgelata per fare tabelloni dei giochi.

E pensiamo pure che sarebbe ora che io tornassi, che questo amore a distanza è durato abbastanza, che neppure la fugace relazione con Ljubljana mi ha fatto passare questa passione per questa città e che dovrei trovarlo il tempo per capire come fare a coronare questo amore.

Intanto mentre ci pensiamo mi mangio il budino vegano che Giovanna mi ha comprato.

Semplice felicità.


8 comments:

  1. chi ha detto che la patria deve essere per nascita, può anche essere per elezione!

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  2. è bellissimo trovare in maniera così naturale il posto che ci fa sentire a casa. Hai ragione, è ora di tornare. Ci proverai?

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  3. Carissima!!!
    Mentre mi facevo ammaliare dalle luci di Londra pensavo a te, a Glasgow...anche io provo questo senso di amore, di pace verso quel luogo, lo sai.
    Ma stavolta anche Londra mi ha fatto sentire a casa, sopratutto quando sono arrivata
    dall'aeroporto e ho attraversato la periferia, mi è sembrata così colorata, brulicante di umanità,poi ho sentito che in Italia era tornato Berlusconi...e allora mi sono ripromessa che nella mia vita ci vuole un'altra parentesi all'estero!

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  4. Tina, ci tocca tornare a Glasgow insieme!

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