29.9.12

Oggi è un altro giorno

Se mi seguite da un po' saprete che chiamo il posto dove vivo il deserto.
La Regione di Murcia potrebbe benissimo essere staccata dalla Spagna ed unita all'Africa e non si noterebbe molto la differenza.

Qua d'estate ho visto termometri esibire inorgogliti temperature di 53 gradi.
Qua se esci di casa con una bottiglietta piena di ghiaccio, dopo 10 minuti sarà acqua, calda.
Qua ad Agosto si possono friggere le uova sul tettuccio della macchina.

Qua nella maggior parte delle case il riscaldamento non c'è, perché a che serve se l'inverno dura due mesi? (che poi non è vero, da novembre a febbraio fa parecchio freddo, l'umidità fa colare le finestre la mattina, ma ci si mette la bata - vedi qui - e si accende il brasero - vedi questo - , e si soffre in silenzio).

Qua non piove mai, anzi, quasi mai.

Perché quando piove a Murcia è come quando io mi arrabbio.
Non succede spesso, ma quando succede si scatena il finimondo.

Perché i murciani hanno paura della pioggia.
Se piove a lezione non ci viene nessuno.
Se piove succede questo


Non è un fiume, è la strada che porta ai centri commerciali trasformata in Canal Grande, con le macchine come gondole.



Menomale che ieri pomeriggio non sono andata al cinema, perché sennò mi sarei ritrovata come quella macchina del video qui sopra.

Un po' di anni fa, proprio all'inaugurazione dei grandissimi centri commerciali di Murcia, PIOVVE.
E indovinate un po'? Tutto allagato, con 30-40 cm d'acqua, perché?
Si erano dimenticati dell'impianto di assorbimento acqua piovana.
Insomma, non c'erano i chiusini, i tombini.
O se c'erano erano magari stati tappati, da foglie, mondezza, cemento.

3 anni fa per la stessa storia dei chiusini tappati da mondezza varia, un giorno di pioggia mi sono ritrovata quasi a nuotare per arrivare a casa dal lavoro.
Non scherzo, acqua fino al ginocchio! Manco fosse la Scozia.

A me la pioggia piace. Forse non giornalmente (anche se quando sono in Scozia divento impermeabile), ma ogni tanto ci vuole.
Ieri avevo avuto una lunga giornata al lavoro e la pioggia pomeridiana era l'ideale per mettersi al letto a dormicchiare, leggere, riposare. O sedersi sulla veranda (chiusa) con una bella tazza di tè.

Poi però se n'è andata la luce, e quando è tornata su facebook ho trovato aggiornamenti così:


Se non si capisce cos'è, beh, ve lo dico io.
È un ponte.
Crollato.
E non è l'unico.
Sono crollati tratti dell'autostrada e di varie superstrade.
Sono morte 7 persone.

Però oggi è uscito il sole e allora la gente si scorderà di questo ennesimo disastro dovuto all'incuria e all'incoscienza edilizia, ed usciranno a prendersi l'aperitivo del sabato e arrivederci al prossimo diluvio universale.


Io invece ho pensato che mi iscriverò alla Protezione Civile come volontaria.

2 comments:

  1. Questa è la Spagna che conosco. La Spagna dei: tranquilla!
    Che tradotto vuol dire: tanto non facciamo niente né adesso, né dopo; né mai...

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  2. Ho visto le immagini in tv e ho pensato a te, speriamo che non fosse lì...meno male che stai bene.
    Sempre le stesse tragedie, la stessa negligenza.
    La Sicilia da giorni brucia, evidentemente la si vuole ridurre ad un deserto.
    Ma sembra non importare a nessuno.
    Finchè l'uomo non capirà che la natura è la sua stessa vita continueremo ad assistere a questi disastri.
    Sii prudente.
    Tina

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