31.7.12

Ciao nonna Margherita.

Mi piace pensare che hai aspettato per salutarmi.
Per darmi il tempo di arrivare, io, la nipote giramondo, direttamente dall'aeroporto, e vederti, ancora due minuti e bisbigliarti un segreto all'orecchio.

Io e te, nonna, siamo proprio state gli antipodi.
Tu, tutta casa e famiglia, io sempre in giro per il mondo.
Tu, regina della cucina, io con il frigo sempre mezzo vuoto.
Tu, che parlavi romanaccio e io professoressa di italiano.

Però poi c'erano quei giorni che venivi qua a casa e vedevamo La signora in giallo insieme, e tu mi dicevi Ma dove li comprerà questi bei tailleur? e io ti raccontavo che l'avevo pure conosciuta la signora Fletcher, a Los Angeles, e se l'avessi saputo gliel'avrei chiesto.

O quando arrivava Natale, e tu non ci potevi credere che ti fosse venuta fuori una nipote vegetariana, e mi offrivi i tortellini in brodo o la lasagna, e io nonna, non le posso mangiare queste cose e tu, ma la ciccia è così buona. Ma niente, non mi convincevi, e allora per non vedermi patire la fame mi preparavi quintali crocchette, talmente tante che me le portavo via e me le mangiavo pure il giorno dopo a pranzo e a merenda.

Tu, nonna, avresti dovuto aprire un ristorante, o perlomeno una pasticceria.
Che ai nostri compleanni da piccoli era un tripudio di ciambelloni, torte alla frutta, ciambelline.
E pizzette, calzoni, supplì.
Le patate al forno infarinate tagliate a cubetti.
Che una volta, alla comunione di non so chi di noi, c'erano vassoi stracolmi per tutta casa, che non c'era quasi posto per sedersi.
E i pranzi della domenica che c'era da mangiare fino al giorno dopo.

Tu, come me, stavi sempre a dieta, ma poi non potevi rinunciare a un biscottino, una pastarellina, e ne assaggio solo un pezzettino. Poi come me, mettevi il dolcificante nel caffè, per avere la coscienza a posto.

Io l'ho detto a mamma, che ieri era il tuo compleanno, e secondo me non ti andava di festeggiarlo a letto, in ospedale, senza torta, senza un dolcetto, e allora te ne sei andata in Paradiso, dove ti hanno accolta e ti hanno messo subito in cucina, a preparare i dolci con il pane degli angeli, o le cartine, come chiamavi il lievito tu.

Da te ho imparato a nascondermi i soldi nel reggiseno, che là non te li ruba nessuno.
Tu eri la nonna che tifava per la Roma e giocava la schedina e sperava sempre di fare tredici, e chissà se avessi vinto a chi li avresti dati tutti i soldi, perché per te non ti tenevi proprio niente.

Tu eri quella che mi diceva sempre che dovevo tornare a Roma, o perlomeno trovarmi un bel regazzetto, che c'avevo già una certa età, e mica mi dovevo sposare per forza, ma fare un bambino sì, pure da sola, che alla fine chissene importa.
Tu mi raccontavi di come facevi l'amore dalla finestra, con nonno sotto il davanzale, che i tuoi genitori mica ti lasciavano uscire.

I ricordi arrivano come una marea, mentre metto a posto la spesa in frigo e vedo il prosciutto che tu dovevi tagliare fino fino che sennò mi strozzo.
E quando guardo la radio sul mio comodino e penso che per tanti anni hai voluto dormire con la radiola accesa anche di notte perché tu da sola non ci volevi stare neppure nei sogni.
O i nomi che ci davi: scopetta, sarapica, bella moretta, nomi da ragazzine sempre un po' furbette, che dalla vita non devono farsi fregare.

Ti voglio ricordare come ti ho vista a maggio, che ero passata a trovarti e dicevi, sono stanca, non ce la faccio, non mi va di mangiare. Che c'è nel vassoio? Ah, le pastarelle? Beh, dammene una, che la assaggio.



Ciao nonna Margherita, appena finisco 'sta dieta, una pastarella in tuo onore l'assaggio io ;-)

18 comments:

  1. Come il post sulla tua mamma, anche questo mi ha fatto piangere. Un saluto alla nonna pasticciera degli angeli.

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    1. Sto a dieta e solo a pensarci mi vengono in menti i suoi ciambelloni alti 15cm, morbidi morbidi!

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  2. mi dispiace molto, anche io ho perso una nonna da poco

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    1. Magari allora si sono conosciute nell'altra realtà!

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  3. bello però avere avuto tante nonne e zie così fantastiche Cecilia. Anche io mi mangerò una pastella per nonna Margherita :)

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  4. Mi spiace per la tua nonna. Ho perso il mio nonno preferito da piccola e ho ancora nostalgia di lui.

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    1. Non me lo dire. Mio nonno Ivo è morto il 23 giugno 1988 e io ne sento ancora la mancanza tutti i giorni.

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  5. Mi dispiace tanto Cecilia, pensavo di chiamarti, in questi giorni ho avuto delle beghe fiscali da risolvere, ora ti ho pensato e ho aperto il blog e...per fortuna sei arrivata per salutarla, tua nonna. Ti abbraccio forte!
    Tina

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    1. E così neppure questa volta riusciamo a vederci, mannaggia.

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  6. :* abbraccio forte. io di nonna ne ho solo una e ho sempre paura di quando questo succederà e io sarò lontana. dunque sono felice per te che sei arrivata in tempo... ti abbraccio <3

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    1. Tosto in questi contesti essere lontani. Menomale che nonna mi ha aspettata. Lo voleva proprio sapere il mio segreto!

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  7. Evviva la nonna Margherita, che faccia un buon viaggio e cucini tanti dolcetti per tutti i nostri nonnini/nonnine che non sono più qui :)
    Un abbraccio per te, Cecilia

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    1. Il Paradiso sarà pieno di nonnetti ciccioni! :-)

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  8. Che bel post, CC! Un bellissimo modo di onorarla!

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  9. margherita6/9/12 11:31 PM

    ciao,mi chiamo margherita e sono nonna .a dire il vero soltanto da 15 mesi e non immaginavo quanto grande diventi il cuore di una nonna.Non sono brava a cucinare ma canto canzoni e ballo con lui,il mio piccolo pietro.La tua nonna margherita mi ha fatto capire che in realtà oltre ai giochi e alle fiabe e alle carezze servono anche torte e pizzette.mi attrezzerò.grazie

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    1. :-) Secondo me serve il cibo delle nonne a farti apprezzare davvero la cucina italiana ... Quindi dacci dentro!

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