28.7.12

Nuove frontiere dietetiche

C'è gente che va a correre mattina e sera.
C'è gente che si ammazza in palestra.
Altri ingaggiano un personal trainer.

Io invece compro biglietti del pullman.

Un po' di giorni fa ho ricevuto un'email della compagnia degli autobus Alsa, che è quella che uso da Murcia a Valencia e da Alicante a Murcia.
Mi offrivano uno sconto del 40% per il mio prossimo viaggio con loro.
Ma guarda che botta di cul fortuna, devo giusto andare a Valencia per prendere l'aereo per tornare a Roma il 30 luglio.

Così cerco di accedere al mio account cliente Plus con il numero di tessera che avevo fatto un anno fa.
Mi chiedono il Passaporto/Carta di Identità/ Nie (numero di identificazione stranieri in Spagna).

Mi ricordo che l'anno scorso alla biglietteria gli avevo dato la carta di identità, che il tipo aveva guardato con sospetto trattandosi di un ridicolo pezzo di carta (qua in Spagna la loro carta di identità è un tesserino plastificato).

Niente.
Non funziona.
Provo a scrivere i numeri appiccicati.
Separati.
Riappiccicati.
Provo a usare il numero del passaporto.
Magari l'ho cambiato e non mi ricordo.

Voglio lo sconto di 6 euro. Uffa!
E allora decido di avviarmi alla stazione per vedere che succede.
Ne approfitto lunga la strada per fare foto del paesaggio desertico.

 Attrazione turistica murciana: la sardina sputacchiona

A breve il nuovo film di Moccia ambientato a Murcia, ad agosto:
Scusa se ti chiamo amore asciugo il sudore.

Arrivo alla stazione per scoprire che l'unica biglietteria aperta sta chiudendo per la pausa colazione.
La tipa ha prescia di andare a prendersi una birretta di metà mattina e mi dice di andare alle macchinette. Obietto che se il sistema informatico non riconosce la mia cartà di identità, le macchinette non saranno da meno, ma la tipa svicola e sfugge, dicendomi che non è possibile che per l'accesso mi venga chiesto il numero di carta d'identità.

E mi tocca aspettare mezzora, perché come volevasi dimostrare la macchinetta non ne vuole sapere di farmi lo sconto, con un vecchietto che fa il furbo e mi passa davanti e una fila di 15 persone che si forma dietro di me.
Ne approfitto per fare un po' di stretching, che l'altro giorno ho dovuto spostare una libreria in casa facendo contorsionismo e ho la schiena a pezzi.

La tipa ritorna, il vecchietto compra il suo biglietto e come buona azione quotidiana mi faccio pure superare da un negretto che parla spagnolo a mozzichi e bocconi e che ha fretta di andare al lavoro.

Finalmente è il mio turno.
Spiego il problema alla tipa e le porgo la carta di identità, e invece sì che è necessaria per ottenere lo sconto. Ne legge i numeri e scopriamo che a lei risultano due zeri in più, all'inizio.
Messi lì a casaccio, chissà perché, e senza avvisarmi, dal tipo che mi aveva dato la tessera.

Ora stai a posto, ma devi tornare a casa e prenotare da lì, lo sconto non vale dal nostro computer.

Intanto si è fatta l'1.30 e scarpino sotto il sole per più di mezzora, perché decido di fare ancora un po' di foto.

Tipico negozietto di Madonne, Gesù, croci, rosari alla stazione degli autobus.
Della serie: che Dio te la mandi buona.
Forse mi sarei dovuta premunire di uno di questi oggetti e sarei stata più fortunata.

Torno a casa che sono un bagno di sudore.
Riprovo a comprare il biglietto sulla pagina web mentre mangio riso scotto e lenticchie di barattolo fredde. Con 5 olive.
Ma niente.
Con gli zeri neppure funziona.
Riprovo in tutte le modalità possibili e immaginabili.
Niente.
Scopro che per chiamare il servizio di attenzione al cliente sarebbe più caro che lo sconto ricevuto.

Decido allora di comprare il biglietto online senza tessera fedeltà.
Scopro di dover pagare 2.50euro in più per spese di gestione online.
Ma come, se il lavoro lo faccio tutto io, e il biglietto me lo devo stampare da sola?

Inserisco tutti i dati della carta di credito e puff, pagina bloccata, errore errore.

Aspetto la conferma dell'acquisto alla mia mail, girando per il salone come un leone in gabbia.
Non so se alla fine sto biglietto l'ho comprato o no e non vorrei rimanere senza posto o comprarne un doppio.

L'unica soluzione?
Riandare alla stazione e vedere se lì mi possono stampare il biglietto, in caso lo avessi comprato, o comprarne uno, però senza sconto.

La mia coinquilina sta uscendo e gli scrocco un passaggio fino a metà strada.
La sua macchina è stata parcheggiata al sole tutta la mattina, sono le due, e così facciamo anche una bella sauna.

Arieccomi alla stazione e c`è una tipa nuova alla biglietteria.
Devo spiegarle di nuovo tutto e alla fine scopro che il biglietto non l'avevo comprato, e così me lo compro.
Ma senza 40% di sconto, perché l'unico sconto disponibile è per chi ha più di 60 anni.
E che faccia devo avere in quel momento non lo so, perché la bigliettaia resta in sospeso, un po' dubbiosa.

Biglietto ottenuto.
L' acqua nella mia bottiglietta a ormai 35 gradi.
Puzzo.

E mi tocca ritornare a casa.
Ma invece di prendere la via più breve decido addirittura di farmi una passeggiata.
Sono le tre e i gradi sono















In giro ci siamo solo io, e le papere che sguazzano nel fiume-palude.




Arrivo a casa che sono le 3.30.

E decido, così, per curiosità, di pesarmi:

ho perso un chilo.

5 comments:

  1. Per efficienza e temperature sembra l'Oman (con l'unica differenza che qua non camminiamo mai)!

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    1. Mi pare che anche per molte altre cose Murcia è simile al medio Oriente! E non precisamente per cose positive!

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    2. Hehehe, le similitudini non mancano ma noi non siamo in Europa e si sente. Pero' viviamo esentasse come bambini ricchi e scemi (anche se forse nemmeno questa e' una cosa positiva).

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  2. Mamma mia! Peggio che in Italia! Mi riferisco all'impossibilità di ottenere le informazioni, gli sconti, qualunque cosa!
    E non solo alla stazione...anche la segreteria della scuola mal-funziona così. Quest'anno ho dato la disponibilità per fare il servizio pre-scuola, accogliere i bambini con ingresso anticipato, io e un'altra collega. Tutti i giorni ingresso alle 7.40-45, per un totale di 70 ore di servizio.
    Contente, a fine giugno abbiamo consegnato il totale delle ore in segreteria sfregandoci le mani, sai che bel gruzzoletto, ci siamo dette! Veramente io visualizzavo ciò che avrei fatto con quei soldi...e poi, delusione, rabbia e voglia di giustizia.
    La segreteria ci pagherà (quando non è dato saperlo)la metà del servizio prestato...perchè nessuno ( adetta loro) ci aveva autorizzato ad essere in 2 per svolgere il servizio.
    Eppure noi avevamo presentato il piano orario, con 2 crocette, quindi 2 persone, anche perchè i bambini erano anche 40 a mattina, e ci avevano detto ok, va bene, iniziate pure.
    Il dispiacere più grande non è per i soldi (ma col cavolo che l'anno prossimo lo rifarò)ma per la mancanza di precisione di chi mi amministra e gestice la parte burocratica del mio lavoro.
    Per guadagnare pochi euro ho rinunciato per un anno a fare magari la ginnastica al mattino, o una bella passeggiata...non vale la pena!
    Almeno tu hai perso un chilo!
    Tina
    Allora ci vediamo questa settimana?

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  3. "scusa se ti asciugo il sudore" jajaja, quasi cadevo dalla sedia per le risate!

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