27.6.12

Quant'è che resti?

Ieri ho passato la giornata in stato confusionale-comatoso.

Cercavo di dormire, per scacciare caldo, mal di testa e shock del ritorno.

La domanda più frequente fattami: quant'è che resti?
Evidentemente non sono l'unica a non crederci di essere qui.

La notizia più frequente ricevuta da altri: sono stato licenziato/a.
Una mia amica, un'altra mia amica e il suo fidanzato.
La mia coinquilina che non sa se la chiameranno il prossimo anno come supplente.
E poi Fulanito, Menganito e Zutanito (i cugini spagnoli di Tizio, Caio e Sempronio).

Eppure ieri sera siamo usciti e i bar e ristoranti erano pieni.
È un modo tutto spagnolo, o forse tutto murciano, di combattere la crisi e forse non ce n'è un altro possibile.
Perché se i 40 gradi ti tengono in casa tutto il giorno e le palme sembrano miraggi nel deserto, quando cala il sole la gente si riversa per strada all'ora in cui io per un anno me ne sono andata a dormire.

La città poi mi è sembrata più pulita, sarà che se non ci sono soldi da spendere si produce anche meno spazzatura?

E sento di molti che come hobby hanno deciso di affittarsi un orticello, giusto ieri sera mi sono mangiata le zucchine bio del mio ex coinquilino.

Che Murcia è la huerta de Europa (l'orto d'Europa) e la prossima volta che comprate peperoni, cetrioli, pomodori guardate l'etichetta perché spesso provengono da qui.

E mi sa che questa crisi farà bene alla gente, forse riusciranno a ritornare alle origini, a rimettere a fuoco la loro vita e le loro priorità.

Io nel frattempo penso alle mie di esigenze basiche:
- comprare acqua in bottiglia perché qua quella del rubinetto non si beve
- pensare a come perdere i 5kg presi negli ultimi 10 mesi (ma credo che la sauna naturale giornaliera sarà di grande e rapido aiuto)
- svuotare le valigie e sistemare il tutto nella stanza piccola piccola in cui starò quest'estate

E poi a tutto il resto:
- domani ho la prima riunione di lavoro, si ricomincia la prossima settimana e ancora non so se insegnerò italiano o inglese.
- spedire scartoffie
- pagare le tasse

Oggi ho detto dober dan invece di hola al portiere, per strada camminavo più veloce di tutti, e (fra ieri e oggi) ho fatto delle foto al fiume popolato da papere cyborg-radioattive che visto il caldo se ne stavano tutte rintanate fra i frattoni del canneto.



Non so dirvi come mi sento esattamente:
frastornata, accaldata, a rifare conoscenza con le cose che ho lasciato qui per un anno e che non mi sono mancate.
E a rivedere le persone, ma non tutte, perché la lontananza un vantaggio ce l'ha:
ti fa capire chi sono i veri amici, chi c'è anche a distanza.
E sono meno di quelli che c'erano nella mia vita prima che partissi.

Ma ho imparato a liberarmi di zavorre stressanti e negative.

4 comments:

  1. Hai rifatto il blog uguale uguale, quasi non sembra di essersi spostati, a parte i 40 gradi dai.

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  2. Quant'è che resti?
    E' la frase che tutti mi chiedono appena torno in Sardegna, al mio paesello da cui sono fuggita-partita nel lontano 1992.
    Questa domanda mi ha sempre infastidito e continua a farlo.
    Preferirei un...che bello che sei tornata! Che progetti hai? Stai bene?
    Invece è sempre il quanto che interessa...

    Il caldo in questi giorni è opprimente, per questo fuggirò sulle Dolomiti per 8 giorni, a rivedere i posti in cui ho vissuto facendo la cameriera per mantenemi gli studi,tra 20 e 10 anni fa.
    Solo a ricordare le cime delle Dolomiti mi sento felice, fresca, senza stress.
    Anche io amo i luogni ordinati, nordici o dell'est, puliti, organizzati.
    Incoerenza di una donna del sud!

    Capisco la tua confusione.
    Evidentemente quello è il luogo in cui devi fare la tua rivouzione umana, c'è qualcosa che solo lì puoi realizzare.
    Cosa sarà?

    L'anno prossimo forse anche io non sarò più nella mia scuola, non perderò il posto ma, ancora una volta, potrei abbandonare la classe (per alcune ore settimanali).
    Oggi ho staccato i cartelloni dai muri. Pensavo mi sarei sentita malissimo, invece ho pensato a quanti bei momenti ho vissuti lì dentro, quanti visi felici!
    Ho provato tanta gratitudine e così voglio chiudere questo anno scolastico, con un GRAZIE a tutto ciò che ho vissuto!
    Un abbraccio, Tina

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  3. Beh, buon relax sulle dolomoti, mi ricordo ancora quando eri la e ti chiamavo all'hotel dove lavoravi! Ti ho sempre stimato tantissimo per questa tua intraprendenza e impossibilità di stare con le mani in mano!
    Insomma, si conclude un anno bellissimo per entrambe e vedremo un po' il futuro che ci porterà!
    bacioni

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  4. Con internet a prestito giro poco i blog amici... e, no, non mi avevi detto che ti eri spostata.
    Dai, bene che affronti Murcia con ottimismo.
    Unica raccomandazione: di tanto in tanto integratori alimentari e verdura bio: gli spagnoli chiamano Murcia l'orto d'Europa... ma l'Europa spesso e volentieri gli rimanda treni interi di verdure che hanno una soglia di pericolosità da fitofarmaci eccessivamente alta. Cuidada!

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