11.10.16

Che strada prendo?

Periodo di leggera confusione esistenziale lavorativa.

Penso che non mi va più di insegnare.

Che quando sono in classe (per ora, ma non so per quanto ancora) sono felice, sono io, ma appena metto piede in corridoio mi rendo conto che ci sono scartoffie inutili che non vorrei dover compilare, dinamiche interpersonali che vorrei evitare, perdite di tempo insensate che mi pesano.
E poi è già tarda sera, perché le mie lezioni sono sempre fino alle 20 e, fra una cosa e l'altra, non arrivo mai a casa prima delle 21. Per me che sono un'anima mattutina - se fosse per me comincerei a lavorare alle 5 e andrei a letto al massimo alle 10 - è una tortura.

E leggo - sui libri di inglese che uso a lezione e che al livello C1 trattano tutti il tema work and jobs -  di aziende tipo Skyscanner, in cui gli uffici sono colorati, luminosi, in cui si lavora in modo moderno, c'è la frutta gratis, i divanetti e sembrano tutti felici.

Che poi non sarà tutto oro quello che luccica.
Che queste compagnie (google, amazon, booking ecc) rendono gli uffici talmente comodi, con zone per farsi una dormita, giocare a pingpong, praticelli per camminare scalzi e rilassarsi, gadget e decorazioni, affinché la gente si senta a casa e non se ne voglia mai andare a casa propria.
Furboni.

Però, ecco, se ora mi dovessi mettere a pensare a cosa vorrei fare, cambio la domanda e mi chiedo:
cosa POTREI fare?

Parlo 3 lingue bene (italiano, inglese, spagnolo), ma le parlano in tantissimi.
Non sono una brava team-worker, tendo a fare anche il lavoro degli altri e a prendermi responsabilità che non sono mie per coprire chi non ha voglia di lavorare.
Mi è molto difficile dire di no.
Su questi ultimi due punti sto lavorando attivamente, come vero e proprio esercizio spirituale.

Mi interessa un po' di tutto, ma fondamentalmente ultimamente le mie passioni sono:
- la pronuncia e la fonetica
- il minimalismo e l'organizzazione degli spazi
- le soluzioni ecologiche e antispreco
- i progetti sociali di condivisione (di risorse, di idee, di oggetti)
- la nutrizione e la salute
- l'ipnosi applicata a ...
- i viaggi stile straccione, in couchsurfing, autostop ecc
- le foto non turistiche
- i social media


Di tutte queste cose io però non sono un'esperta, non ho studiato.
Non sono un'ipnotizzatrice, né una nutrizionista, ho una macchina fotografica scrausa e non so mettere il gadget di commenti facebook nel blog.
Non seguo le istruzioni e ho poca pazienza, però seguo le regole e sono molto hard working.
Ho tantissime idee, ma poi me le scordo.
Posso stare davanti al computer a fare le mie cose e nel frattempo ascoltare le conversazioni di tutti quelli che sono nella stessa stanza ed elaborare soluzioni ai loro problemi.

Ho passato talmente tanto tempo a non dire di no, a risolvere problemi altrui e a rimediare a sbagli non miei che non avevo poi mai il tempo di fermarmi un attimo e riflettere su di me.

E ora mi sembra di essere a un crocevia.






10 comments:

  1. non sarà la possibilità che si è creata in Italia ad averti mandato in tilt? Non è che magari questo ti fa mettere questo troppo in discussione tutto. A me sei sempre sembrata un insegnante motivata. In gamba, di quelle che tutti dovrebbero incontrare.
    Comunque fai bene e a interrogarti e in bocca al lupo

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    1. Diciamo che quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Era da tanto tempo che non mi soffermavo a pensare a cosa volevo IO e andavo avanti in automatico, solo perché il mio lavoro mi riesce bene. Ma ho perso la vocazione 5 anni fa, proprio dopo l'anno più bello di insegnamento per me. Ci sono cose che mi piacciono, sì, ma quelle che non mi piacciono sono molte di più e ultimamente mi stanno facendo sentire parecchio male. E non voglio arrivare al punto di odiare anche le lezioni. Ma vedo che la direzione è quella. Quindi vorrei davvero riflettere bene e prendere una decisione. E questo passa necessariamente per un'analisi che ha bisogno di TEMPO, quindi devo proprio sforzarmi a dire dei NO agli altri e dei SÌ a me.

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  2. "Non sono una brava team-worker, tendo a fare anche il lavoro degli altri e a prendermi responsabilità che non sono mie per coprire chi non ha voglia di lavorare.
    Mi è molto difficile dire di no." Mamma mia, sembra la mia descrizione!

    Io penso che sia molto sano avere questi dubbi, ti vuoi evolvere e secondo me le persone che fanno un lavoro con passione prima o poi arrivano a questo punto. Le tue capacità non sono cose da poco, descrivi le tue competenze come se fossero di poco conto ma non è affatto così!

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    1. Purtroppo sono arrivata a questo punto con una tale stanchezza accumulata che ora mi è un po' difficile ragionare in modo chiaro, anche per questo ho scritto il post, per rileggerlo e riflettere meglio. :-)

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  3. Fare la traduttrice? Conosci bene tre lingue e gli argomenti che hai elencato. Io ci farei un pensierino :)

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    1. Già fatto, però non è proprio quello che mi interessa, perché poi si finisce a tradurre cataloghi, istruzioni ecc e sempre sotto stress ...

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  4. Sembrerebbe la descrizione di una persona che lavora in proprio, che si inventa un suo bisness... più facile dirlo che farlo!

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    1. Sì, infatti ... e ci devo ragionare davvero bene.

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  5. puoi fare l'insegnante di inglese/spagnolo per aziende (americane, inglesi, spagnole o whatever) in giro per il mondo. Molte meno scartoffie, insegni ad adulti, hai clienti relativamente stabili, lavori in proprio.

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    1. MMMMM ... non so proprio se mi va di continuare a insegnare. Poi la lingua funzionale e le classi 'meccaniche' non sono proprio il mio forte, non credo sia neppure quella la mia strada ...

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