23.7.15

Generazione di whatsappomani





Stiamo facendo in classe le simulazioni di esame.

In coppia hanno 4 foto di ristoranti e devono inscenare il teatrino di quale sceglierebbero se insieme dovessero andare a festeggiarci il compleanno di uno dei due, una cena di classe, la fine degli esami.
Un'alunna, oggi particolarmente agitata, mi dice che per lei è un'attività troppo difficile.
Ma come? A me sembra una delle più facili, considerando che abbiamo appena scelto il ristorante per il pranzo di classe.
Certo, dice lei, ma lo hanno discusso fra loro, fra alunni, su WHATSAPP!
Si sono messi d'accordo lì, parlando delle due proposte che io avevo fatto.
E io che pensavo lo avessero fatto durante la mezzora di pausa che facciamo a metà mattina.
No, no, che siamo matti?
Lei dice che di solito le decisioni di gruppo non le prende mai A VOCE.
Che per decidere dove cenare, che film vedere, che regalo fare tutto si svolge via whatsapp.

Che può essere comodo, pratico, gratis, ma arrivare al punto di dire che non si è più capaci di interagire per prendere una decisione mi sconcerta non poco.

Poi fra l'altro lei al pranzo non ci è neppure venuta.
Forse sarà proprio un problema di interagire in generale allora.
Eppure non mi pare una tipa introversa o timida.

Boh.

Comunque da prof. di alunni dai 18 a 60 anni mi ritrovo in una situazione in cui:

- generalmente i più vecchietti odiano i listening e lo speaking, vogliono grammatica a tutto spiano. Poi diventano fan della fonetica, questa sconosciuta. E si fanno passare quintalate di pdf e di materiali come manna dal cielo. (più che altro perché i più non sanno fare ricerche su internet per trovare da soli tutte queste cose)

- i 30-40enni, che a scuola hanno studiato grammatica, mi seguono abbastanza, siamo della stessa generazione, in adattamento al mondo tecnologico. Capiscono se dico avverbio o sostantivo, gli va bene un po' tutto, anche se sono reduci di una scuola dove i loro prof erano quelli della categoria precedente. Quindi all'inizio hanno la fase oddiomachièstamatta, aiuto, attacco d'ansia. Poi si abituano al ritmo.

- i 20enni mi fanno vedere i sorci verdi. Non sanno scrivere, funzionano solo per frasi corte e opinioni risicate. Non tutti, certo, ho anche alunni brillanti, ma quando correggo i compiti noto questa forma mentis fatta di foto e di like, di twitter e di whatsapp.
Difficile mantenere la loro attenzione, non ce la fanno a sostenere i reading più lunghi ... ma io sono un osso duro.
Sono abbastanza addicted ai social network - facebook soprattutto - per riuscire a capirli, anche se mi preoccupa parecchio che questa sia la piega che la società e i cervelli stanno prendendo.

Domani sono gli esami orali, ce la faranno i nostri giovani eroi a PARLARE per ben 7 minuti, interagire, rispettare i turni di parola e raggiungere un accordo?
Chi bloggherà, saprà!

14 comments:

  1. Io sta mania di whatsapp non la capisco, sarà che dovento cambiare la tastiera tra italiano e inglese a seconda di chi parlo, mi salgono i nervi a fior di pelle a mandare messaggio di continuo. Invece mi spaventa che hai citato una cosa che sta succendendo pure a me che 20enne non sono e manco studente: pure io non riesco più a leggere paragrafi lunghi, ne libri! È terribbile! Perdo la concentrazione e mi annoio dopo 5 minuti di lettura. Sono parecchio preoccupata.

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    1. Io per questo quest'anno mi sono segnata allasfida Goodreads, x ricordarmi che oltre ai blog e facebook e i libri di lezione, esistono pure i libri libri, ... Sono un po' indietro con la miasfida di lettura, ma conto di recuperare nei prossimi giorni che sarò più libera e poi a Roma!

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  2. condivido tutto!!! aggiungo una cosa: ho insegnato un corso online, prima volta. parte del corso erano discussioni settimanali ( scritte, of course) su vari aspetti della cultura italiana. Ne sono uscite discussioni interessanti, con tanti spunti e considerazioni intelligenti, tutto perche` erano "protetti" dal computer. Nelle classi normali, il mortorio: facce da merluzzi bolliti. Quando cerchi di stimolarli con un " what is your opinion on this topic? " ( cosa ne pensi)dopo se ne escono con "I don't like to be put on the spot" (non mi piace essere al centro dell'attenzione...)mannaggia alla tecnologia

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    1. Lo stesso succede nei gruppi di facebook fra 'sconosciuti', tutti che parlano e parlano e sparano opinioni, poi si dice di vedersi se si è nella stessa città e allora o la gente sparisce o poi di persona non aprono bocca ... bipolarismo tecnologico!

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  3. La stessa idea tua e dei commenti che ti hanno lasciato. Amante della teconologia, conosco i miei limiti e me li pongo soprattutto per ridurre il tempo sui social. Cerco di non portarmi dietro niente se vado in spiaggia o fare camminate, per le foto la fedele digitale c'è sempre, se serve. Odio messaggiare via wassup, ma cavolo, se perdi tempo con messaggi chiama e invece che un'ora stiamo 10 minuti, che balle!! Per leggere per fortuna ancora ci sto dietro, ma sui libri, sulla web mi stanco subito, nel senso che preferisco ancora la carta ad un monitor. Mi preoccupa la generazione 20enni e quelli che verranno, in fin dei conti il social ci vuole associali, ognuno a casa sua ad interagire :(

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    1. Sì, davvero preoccupante anche come le persone della nostra età si scordino che fino a pochissimi anni fa viaggiavamo senza internet e i viaggi erano anche più belli!

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  4. Stando in mezzo ai ragazzi a Dublino ho notato ( tristemente) che i ragazzi non parlano piu' tra loro. Tutti col telefono in mano a cercare la rete wi fi.
    Nelle zone comuni non c'erano risate , non si parlava in inglese ma neppure.in italiano. Sì, chattavano e basta.
    E quando si andava in giro la prima domanda era: "Cosa c'è da comprare?".
    Sono molto preoccupata per questi giovani.

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    1. Tutti seduti nella stessa stanza a parlare con persone che non sono nella stanza ...

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  5. Oddio, magari è proprio una strana lei, questa tua allieva? Non mi sembra un comportamento tanto sensato...

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    1. Quelli della sua età in classe le davano ragione, boh ...

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  6. io la chiamo "generazione mtv", per cui la curva di attenzione è intorno ai 2 minuti, e se sei bravo tu a tenerli svegli.

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    1. In realtà poi in classe accettano tutti la mia proibizione di usare i cellulari, però si sta proprio trasformando in una forma mentis e non so le generazioni che ci sono proprio nate con tutta questa nuova tecnologia cosa diventeranno ...

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  7. Oddio, poracci! Meno male che i miei studenti sono più grandicelli. Ogni tanto me ne capita qualcuno che guarda il suo ca**o di smartphone per tutta la lezione, ma io lo ignoro e lo lascio nel suo brodo. Peggio per lui.

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    1. Io non li faccio usare i cellulari in classe, è una regola scritta sul 'syllabus' e fortunatamente per ora la rispettano, ma chissà quando avrò tutte le classi piene di questi che con lo smartphone attaccato alla mano ci hanno sempre vissuto, gli verrà l'ansia!

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