Quando vivevo in Italia andavo a teatro una volta al mese, perché la mia ganzissima prozia (che ora ha 90 anni e ci va ancora!) mi offriva gentilmente un abbonamento annuale e ci andavamo insieme.
In Spagna non so perché ho smesso. Forse perché a Roma di teatri ce ne sono un sacco e qua solo 2-3, forse perché finora non ho trovato nessun appassionato, nessuno che in una normale conversazione mi dicesse: andiamo a teatro.
Quest'anno però infine, per vivere una tradizione tutta spagnola, io e Margherita giovedì ce ne andremo a vedere il DON JUAN TENORIO.
Tradizione nata a Madrid, dove il giorno di Tutti i Santi veniva interrotta la normale programmazione teatrale e rappresentato il Tenorio, contemporaneamente in varie sale.
Il Tenorio è un dramma romantico sulla storia del Don Giovanni. Ve ne parlerò magari in seguito, dopo averlo effettivamente visto. Per ora ho solo dei vaghi ricordi della storia, perché la lettura dell'opera faceva parte del programma di una delle mie materie facilissime negli Stati Uniti, dove i miei compagni faticavano con lo spagnolo e invece io ero la sapientona della classe.
Tutta questa lunga introduzione perché ieri mi è venuto in mente che se io non fossi andata a teatro (a vedere che spettacolo non ricordo) ora non sarei in Spagna.
E mi ha fatto pensare a quelle minuzie della vita che cambiano completamente la nostra rotta e il nostro futuro.
E perché il teatro?
Perché quel giorno, all'uscita, io e la mia prozia eravamo corse ad acciuffare l'autobus al volo. E su quell'autobus, un po' illegalmente, qualcuno aveva attaccato delle pubblicità dei campi di volontariato di Legambiente per l'estate.
E a me era sembrata una grande idea, e avevo casualmente una penna appresso (mica c'erano i cellulari per scattare foto, era il 1998!) e avevo appuntato il numero.
Poi avevo chiamato e con una mia compagna dell'università avevamo scarpinato fino alla sede di Legambiente. E lì ci saremmo volute iscrivere a un campo in Grecia, ma non c'erano più posti. Però cercavano ancora due volontarie per un piccolo paesino del nord della Spagna. Al che ci eravamo guardate, vabbè, perché no, è insomma, ci eravamo iscritte.
Ed è così che le fila del destino cominciavano a tessere la tela della mia futura vita in Spagna.
Perché poi a quel campo avevo conosciuto dei murciani, e gira che ti rigira sono ancora qui ...
Se quel giorno non avessi avuto una penna? Se avessimo preso l'autobus successivo?
Se, se, se ...
Io mi riprometto tutti gli anni di cominciare ad andarci perchè mi piacerebbe.. invece non riesco mai..
ReplyDeletee ti potrebbe cambiare la vita! ;-)
DeleteIl teatro è stato il tuo sliding doors!
ReplyDeleteLo volevo intitolare sliding doors il post infatti, poi ho pensato che non tutti avrebbero capito l'allusione
DeleteBasta cogliere l'attimo per vedersi cambiare il corso della vita!
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