7.11.12

3: Playa de Bolonia


Questa foto riassume la mia impressione della spiaggia di Bolonia.
Tranquillità, pace, silenzio, come fosse quell'altro mondo in cui non esistevano i cellulari, i bimbi giocavano nudi sulla spiaggia, le mamme non avevano le tette siliconate e i microbikini e al mare ci si andava a respirare l'aria buona.

A Bolonia ci siamo capitate per caso.
Quando ho annunciato che avrei fatto un tour dell'Andalusia, in molti mi hanno dato consigli e dritte. Io però non ho avuto tempo di organizzare niente, e così questo era l'unico nome che mi era rimasto in mente, solo perché Bolonia è anche il nome spagnolo della città di Bologna, e mi pareva strano.
Non ho cercato informazioni, e come spesso succede è stato meglio così.

Wikipedia me la sono letta dopo, http://es.wikipedia.org/wiki/Playa_de_Bolonia e in spagnolo ci racconta che questa spiaggia è lunga quasi 4km e larga una settantina di metri. Che è riserva naturale, ed una delle ultime spiagge vergini della Spagna meridionale.
Che ci sono sul cucuzzolo della collina delle rovine romane, e che là intorno dopo i Romani c'è andata a vivere poca gente, e per questo le dune si sono conservate.

Ci si arriva per stradine perse nel verde e tappezzate di campi di mucche, pecore, tori e mulini.
Si parcheggia e ci sono poche case bianche, un baretto, un ostello e nient'altro.

E poi si scende sulla spiaggia, che sonnecchia pigra in un giorno di novembre che sembra giugno, e ci si libera delle scarpe, e della maglia a maniche lunghe, e si sguazza nell'oceano fino alle ginocchia, e si affondano i piedi nella sabbia, e ci si pente di non aver messo il costume in valigia.
E si sfidano le dune, una salitona che non finisce mai, che ti fa sudare e ansimare e che ti inganna.
Perché poi dopo 20 minuti passati a scalare sabbia, arrivi in cima e il mare non si vede dall'altra parte, ma ti ritrovi perso nel verde e crolli esausto.

E ti siedi insabbiato a guardare il mare e le montagne, a perdita d'occhio, a farti sbaciucchiare dal sole autunnale, a pensare a come sarebbe vivere lontano da tutto, senza supermercati, senza negozi, senza traffico, senza rumore, senza, senza, senza ...

È un sogno a occhi aperti, che dura una tarda mattinata, a pensare a quei romani furbacchioni che se ne andarono dalla capitale Roma Caput Mundi, e arrivarono a questa spiaggia, a questa pace.

(Tutte le foto del viaggio le trovate qui)

2 comments:

  1. Che meraviglia di spiaggia! E anche il desiderio del senza. Ne sento bisogno pure io

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    1. Infatti il ritorno al mondo dei CON è stato un po' traumatico!

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