24.7.12

E tu come ci sei finita qui?

In questi giorni, dato che sto cercando di affittare una stanza di casa mia, mi ritrovo a parlare con molti sconosciuti, sia di persona che su internet.

E la domanda sorge sempre spontanea: e tu (straniera con accento assurdamente murciano) come ci sei finita qui?

Che chiesto così non è neppure bello, perché ingloba la parola fine, finita, non hai via di scampo, scappi scappi, ma sempre qui torni cara mia.

Facciamo che oggi vi narrerò allora come ci sono ARRIVATA qui (a Murcia, in Spagna, per cui si collegasse per la prima volta!), che non è detto che io ci rimanga, anzi, visti gli stipendi dimezzati e l'IVA che cresce al galoppo, me ne andrei pure domani.

In ogni caso per raccontarvi del passato potrei cominciare:

- da quando in III media a scuola dalle suore erano arrivate le novizie dell'Ecuador, e parlavano solo spagnolo e io volevo capirle e allora settimanalmente mi compravo Lo Spagnolo per tutti e mettevo i nomi spagnoli a tutti i miei amici, Lucas, Marcos, Juan, Estéban, e anche agli animali dei poster del Corriere dei Piccoli di mia sorella, per esempio il topo Augustín Arsenio Juan María de Castilla.
E mi ascoltavo le cassettine e ripetevo:
¿Vas a Correos?
Sí, ¿Y tú?
Voy a la Universidad.

- o da quando facevo Giurisprudenza e invece di studiarmi i mattoni di diritto privatopubblicocostituzionalecivileecclesiastico, mi ero segnata a un corso di spagnolo, e avevo imparato durante la prima lezione che verano in spagnolo significa estate, e non nome del cimitero monumentale di Roma.
E mi sparavo 6 ore di laboratorio di seguito, e vedevo un'assurda serie televisiva appositamente creata per stranieri, che parlava di Juan el pardillo (lo sfigato) e Carmen la buenorra (la gnocca), che giravano insieme tutta la Spagna, senza che lei si rendesse conto che lui si struggeva di pasión per lei fin dall'inizio.

- o forse da quando mi leggevo i libri di Isabel Allende e mi copiavo sul diario le poesie di García Lorca.

Però io l'Erasmus lo volevo fare a Londra.
Sì, Londra.
Io dall'animo scozzese me ne sarei andata in Inghilterra, e magari sarei ancora lì, se non fosse che, negli anni '90, una sterlina equivaleva a 3000 lire ed era proprio proibitivo, perché con i soldi della borsa non ci avrei potuto neppure pagare una stanza.

E poi per caso ero sull'autobus a Roma, stavo andando a teatro, e avevo visto una pubblicità di campi di volontariato Legambiente. E io volevo andare in Grecia, ma non c'era posto, e allora su qualche altra isola o a sud, ma niente da fare. C'era rimasto solo un campo per il nord della Spagna.

E avevo convinto un'amica a partire, e quello è stato il mio primo contatto reale con la Spagna, dopo due anni di Lingue all'università (dopo aver mollato giurisprudenza).
E avevamo fatto una specie di interrail fermandoci a Lloret de Mar (che se solo ci ripenso mi vengono i brividi) e poi a Barcellona, e Tarragona, dove ci avevano sbauttute giù dal treno, e avevamo dormito in stazione a Reus, e poi su a Madrid, per finire al campo a Dueñas, uno sperdutissimo paesino, fra Valladolid e Palencia.
E mi ero scassata un braccio e invece di portarmi all'ospedale mi avevano portato dal veterinario.
E scoprivo lo spagnolo studiato con i libri e con le cassettine in accenti di volontari provenienti dalla Castilla y León, dalla Cantabria, dal País Basco, dall'Andalusia e ... da Murcia.

E poi al ritorno in Italia, l'anno dopo, quando mi ero messa a compilare i moduli dell'Erasmus io  pensavo di andare a Barcellona, però ci voleva il catalano.
E poi pensavo di andare a Siviglia, però la borsa era solo di 6 mesi, non di 9.
E allora avevo ripensato ai murciani conosciuti a Dueñas, con uno ero pure ancora in contatto, ci scrivevamo lettere, e lui aveva promesso di aiutarmi a cercare casa.

E così per lettera io avevo concepito la mia vita a Murcia, con lui che mi mandava i ritagli di giornale con gli annuci di case in affitto, perché mica c'era internet e io che non sapevo neppure che Murcia fosse una comunidad autónoma (Regione) e pensavo che fosse in Andalusia.

Eccomi qua da giovine, all'arrivo a Murcia, esattamente 13 anni fa.


Dunque non lo so esattamente come ci sono arrivata qui ...
Sarà stato il caso, sarà stato il destino, sarà sempre un amore-odio, sarà la mia fine, sarà un nuovo inizio questa volta, una volta ancora?

E voi come ci siete finiti dove siete?

10 comments:

  1. Bello! Mi piace questo post, ti risponderò sul mio blog :) Posso mettere un link al tuo?

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  2. Che vicissitudini!
    Io a Spoleto ci sono arrivata in fuga da Roma, ma prima di me c'era mio fratello che ci ha fatto le superiori in un convitto.
    Dopo 2 anni di studio a Macerata mi sono trasferita a Roma, sulla scia di un professore del quale volevo seguire le lezioni per poi darci la tesi.
    Alla fine invece non ho fatto nè l'uno nell'altro: L'Accademia di Belle Arti di Macerata era molto più internazionale di quella di Roma, mi trovavo molto meglio ed ero molto creativa. A Roma invece passavo la maggior parte del tempo tra autobus e metro, mi si era rovinata la pelle per lo smog, lavoravo salturiamente e non riuscivo a seguire le lezioni, lì ho smesso completamente di dipingere, senza più ispirazione...alla fine ero stremata.
    In un momento di disperazione ho visualizzato la ridente città di Spoleto, piccola e carina (che conoscevo per via di mio fratello), così mi ci sono trasferita...ben 4 traslochi in pochi anni. La mia idea era di restarci solo 6 mesi (per finire gli esami e la tesi all'Accademia di Roma)invece sono passati 13 anni! con qualche parentesi, certo.
    Ormai sono sposata, perciò per il momento ho portato le valigie in cantina, ma la mia testolina medita sempre nuove fughe e vecchi approdi.
    Comunque, le avventure-disavventure più incredibili le ho vissute proprio in questa cittadina di provincia, che in realtà è calma e sonnolenta solo in apparenza!
    Tina

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  3. e ma questi ultimi post mi piacciono un sacco! Bella la foto di young Cecilia e le storie di Erasmus e viaggio negli anni novanta. o erano i sessanta? Quanti anni hai Cecilia thehehe.

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    1. Sì, sono un po' figlia dei fiori Riru ... Hai visto che maglioncino sexy portavo negli anni '90!?

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  4. Wow! Questa storia è meravigliosa :) Mi è quasi parso di sentire parlare il mio cervello (si, il mio cervello parla come in questo post). Chissà come finirà...

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    1. Per ora so solo che mi hanno pagato lo stipendio di questo mese e che è meno peggio di ciò che mi aspettavo ... E che ho trovato le coinquilineeeee!

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  5. MAdonna santa, CC, ma nella foto sembri una bambina... e infatti lo eri!!! Che bella avventura, la tua... e non e' ancora finita!!!

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    1. Beh, avevo 23 anni e le guance rosse stile Heidi!

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  6. Non mi sono mai mossa oltre i 30 km. da dove sono nata! Sigh! :(( Viva il web che mi permette di seguire te e tanti altri in giro per il mondo. Mi rianima ... oramai,,,

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