Ma che ci vai a fare a Dundee? Mi chiedono quelli a cui dico quale sarà il mio itinerario.
L'idea è usarla come base per andare a vedere qualche castello nelle vicinanze (questo per esempio), anche se sarà verso la fine del viaggio e sarò parecchio stanca, quindi non prendo neppure troppo appunti, in fondo un amico che ci ha vissuto mi ha detto che c'è poco da vedere. Eppure è la quarta città più grande della Scozia, boh!
La prima sorpresa è invece l'ostello in pieno centro, Dundee Backpackers, a 5 minuti dalla stazione degli autobus, in un edificio del 1560 restaurato, un labirinto di scale che salgono, scendono e si incrociano, sale comuni e stanze misteriose, biblioteca, sala da pranzo con tavolo di legno, sala di lettura. Ci concediamo una elegante camera doppia, letti comodissimi che ci catturano subito, rinunciamo al castello e decidiamo che in questa città ce la prenderemo comoda.
Quello che mi dispiace di un ostello così bello è che sia popolato da giovani con lo zaino ma con zero voglia di socializzare. Nella grande sala comune piena di comodissimi divani - l'unica dove c'è internet -, una dozzina di ventenni curvi sul telefono o sull'ipad. Tristissimo silenzio tombale. (Ne avevo già parlato qui).
Io invece mi rintanerei nella sala lettura all'ultimo piano, dove internet non c'è, a leggere qualche libro della biblioteca seduta sulle comodissime poltroncine, facendo due chiacchiere ogni tanto mentre bevo una tazza di tè. Ma niente, tutti i bellissimi spazi senza internet sono vuoti.
Io finisco di leggermi The girl on the Train e lo abbandono sul tavolo della sala comune, sperando che qualcuno molli il cellulare e si immerga nelle pagine di questo libro che ha viaggiato con me dalle Orcadi (e chissà dove era stato prima).
Io finisco di leggermi The girl on the Train e lo abbandono sul tavolo della sala comune, sperando che qualcuno molli il cellulare e si immerga nelle pagine di questo libro che ha viaggiato con me dalle Orcadi (e chissà dove era stato prima).
Quando ci siamo infine un po' riprese, decidiamo di uscire a bighellonare e ci rendiamo subito conto che forse avremmo dovuto prevedere più di una giornata in questa cittadina.
Innanzitutto scopriamo le statue, fra cui spicca lo Strathmartine Dragon (dalla leggenda di un drago, che poveraccio come sempre ha fatto una finaccia) di cui mi innamoro subito e poi varie altre che troviamo per caso, fra cui Desperate Dan, dei bei pinguinotti, una scimmietta furbetta, dei Lemmings e varie altre che ci perdiamo e che ho scoperto solo al ritorno guardando qui.
Siamo anche fortunatissime perché a Dundee proprio in quei giorni per raccogliere fondi per la Archie Foundation (che si occupa di bambini malati, cercando di migliorare la situazione ospedaliera per loro e le famiglie) la città è stata riempita di Wullies e si può trovarli tutti seguendo il http://www.oorwulliebuckettrail.com/ .
Oor Wullie è un personaggio dei fumetti scozzesi, un ragazzino furbetto e pestifero che ne combina di tutti i colori per guadagnare un po' di soldi. Il mio preferito è il Wullie Pirata, che mi ricorda me alla sua età, con la mia voglia di solcare i sette mari.
Ovviamente noi scopriamo solo più tardi di cosa si tratti, ma anche vagabondando senza meta riusciamo a vederne parecchi (dei 55 totali). A settembre poi le statue sono state vendute, raccogliendo la bellezza di £883,000!!!! Che dire, nel Regno Unito la solidarietà è proprio ad altri livelli!
Da Dundee vorremmo arrivare a piedi al Broughty Castle, che non sembra lontanissimo, ma camminando camminando arriviamo a un punto che non si può più procedere, e rinunciamo, sarà per la prossima volta. Andiamo alla ricerca di altri Wullie e ci sorprendiamo quando vari giovani maschietti sembrano anche loro a caccia, capendo solo dopo che cercano Pokemon.
Mi pento di non aver letto qualcosa di più su questa città, fidandomi delle opinioni altri, specialmente quando arriviamo davanti a uno spettacolare edificio gotico . È il Mc Manus, museo e galleria d'arte, che purtroppo è già chiuso.
Alla prossima volta, Dundee, verrò più preparata!
CURIOSITÀ
A Dundee fu inventata la marmellata, da Janet Keiller.
Fino al 2031 dureranno il lavori di restauro del lungomare.
Dundee è stata la città che più ha votato YES per l'indipendenza scozzese, meritandosi l'appellativo di YES CITY.
Gli stadi di calcio delle due squadre della città sono a 100 metri l'uno dall'altro.
E non c'è un museo della marmellata? Bello che vai sempre nei posti "off the beaten track"!
ReplyDeleteDevo indagare, magari c'è ... vorrei tornarci la prossima volta che vado in Scozia per più di 3 gg! E sì, mi piace proprio andare in posti dove ci sono praticamente zero turisti! :-)
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