Sono il presentatore e gli studenti sono i miei ospiti che, poveracci mannaggia al giorno che mi sono iscritto/a a conversazione di inglese, si ritrovano a parlare di transessuali, se il mattatoio avesse le pareti di vetro, bambiniassassini, qual è il segreto della felicità vai a vivere in Butan, I want a Big Jim body e chissà se rimpiangono le classi in cui si parla di inquinamento e se fossi un animale sarei un Gasteropodone Rosa (perché il favoloso dottor Dolittle lascia il segno).
La mia testa è un fruttivendolo, in cui i pomodori crescono in balcone, concimati dagli scarti della nostra cucina e tenuti su da manici di scopa raccattati per strada, da ex-fili stendibucato e da un cactus ...
e le more crescono sugli alberi senza spine e tatuano le mani e le labbra ...
e si fa la dieta dell'albicocca e mi abbronzo nei 17 minuti a piedi casalavoro ...
La mia testa è il viaggio Baltico passato e foto da mettere ancora in ordine e questo dov'era e ti ricordi quel giorno che e i viaggi futuri di mappamondi googlemaps che girano vertiginosi e un giorno si guarda verso Draculandia e quello dopo verso Gesulandia.
La mia testa è silenzio di maggio, vento che sbatte sui vetri e non mi fa dormire la siesta.
La mia testa è stomaco.
La mia testa sono parole che non esistono nelle lingue che parlo eppure a volte ne avrei un gran bisogno.
Da un interessantissimo progetto di Anjana Iyer, sulle parole che non hanno corrispondenza in inglese ... guardate un po' che parole italiana compare! http://www.behance.net/gallery/9633585/Found-In-Translation)
La mia testa è un equilibro che si ricompone, dopo che il coinquilino che doveva essere perfetto come regalo di compleanno se n'è andato. E un backpfeifengesicht se lo sarebbe meritato.