Da un po' di Natali a questa parte, mentre tutti ingrassavano e trangugiavano cocacola per digerire, io magicamente dimagrivo.
Qual era il mio segreto?
Essere vegetariana a una tavola onnivora.
Così mi mangiavo una mozzarellina all'inizio, e due funghetti e un carciofino, gli antipasti li saltavo quasi a piè pari, nonostante fossero vegetarian-friendly.
Niente primi, inclusa la lasagna senza carne, perché non è che io vada matta per la pasta.
Poi quando arrivava il momento dei secondi pregavo in silenzio per le anime dell'arrosto e dell'abbacchio.
I contorni, quando tutti già boccheggiavano e cominciavano a sudare freddo e ad abbioccarsi, mi vedevano impadronirmi delle insalate e brucare come una capretta e a maledire i semini di melograno che mi si conficcavano nelle gengive.
Erbivoro-Natale di qualche anno fa.
Nonostante tutto, mentre gli altri sbottonavano la cinta, per me niente magnate, e insomma, mi ero abituata.
L'anno scorso poi, quando sono diventata vegana, mia madre arrabbiatissima (o forse preoccupatissima per la mia inculumità) non mi ha preparato niente che io potessi mangiare, niente.
Mi sono ritrovata a farmi un piatto di verdure scondito e a sentirmi incredibilmente leggera. Niente panettone, niente pandoro, centellinavo la cioccolata vegana ricevuta in regalo, un quadruccio al giorno e credevo sarebbe stata per sempre così.
Non ci capivo niente fra seitan, tofu, mopur, formaggi ed insaccati vegan e compagnia bella.
Anzi diciamo che ero proprio all'oscuro dell'esistenza di alcune cose.
A Natale 2012 ero l'unica persona in tutto il circondario che di mattina faceva le flessioni.
Natale dietetico 2012
Stavolta ho viaggiato con la valigia carica carica di cibarie.
E arrivata a Roma ho trascinato mia madre da Natura Sì, aperto nel mio quartiere (Garbatella) proprio pochi mesi fa.
Lei come al solito aveva preparato il men, scopiazzando e cambiando quello dello scorso anno.
Io ho approfittato del caos natalizio per correggere di qua, tagliare di là, sostituire di su e ridurre di giù. L'ho seguita al supermercato normale, togliendo mozzarelle e mayonesi dal carrello, e giocando sul questo l'ho portato io, mica se ne accorge nessuno, vedrai che quest'anno non ti viene una colica.
E così è stato.
Niente coliche, niente avanzi da buttate, niente che sia andato a male, nessuna sensazione di scoppiare/esplodere/sbombardare, nessun abbacchio sacrificato.
Il nostro menù, quasi al 100% vegano (l'anno prossimo mi informo prima sulle sfoglie per la lasagna senza uovo e la carne macinata veg la porto io, che a Murcia c'è, e poi cerco altri antipasti che ci aiutino ad eliminare la fetta di prosciutto crudo e la mini mozzarella, e poi porto o rimedio il tonno vegano, che esiste cari lettori, esiste), buonissimo e leggero, è rappresentato - in parte - da queste foto.
E mentre tutti gli altri anni osservavo gli altri mangiare e ammiravo la mia pancia piatta allo specchio, quest'anno ho scofanato anche io, ho provato tutto TRANNE l'insalata.
Ecco, questo per dire che un Natale tradizionale è possibile anche con ingredienti alternativi, che ormai c'è proprio di tutto, che magari questi prodotti costano un po' di più, ma sono tutti di ottima qualità, sono comunque per un'occasione speciale e dopo un paio d'ore tutto digerito, panzona scomparsa e BUON NATALE.
Ah, poi oltre a non far ingrassare, il cibo vegano a quanto pare fa crescere. Da quando sono arrivata 3 persone diverse mi hanno detto che sono cresciuta. Sarà che ho solo 12 anni e mezzo, come dice/pensa la mia nipotina Eleonora, e quindi sono in piena fase di crescita.